1 ora fa:Unical, nuova tappa del percorso di studio “Ripensare l’Antimafia”
4 ore fa:Incendio alla storica pasticceria di Marina di Sibari, il Pd di Cassano: «Increduli e disorientati»
3 ore fa:Amministrative 2024, a Bocchigliero arriva "La Svolta" con Domenico Aggazio
4 ore fa:Tutto pronto per la 188esima edizione dei Fuochi di San Marco. Ecco il programma
58 minuti fa:Falbo invita Chiaravalle per un sopralluogo sulle arterie stradali nel cassanese
3 ore fa:Sibari e il vino, una lunga storia d'amore: al Vinitaly anche i reperti (in copia) del MAS
28 minuti fa:Disputato a Co-Ro il "sociale primaverile di equitazione". Qui i nomi dei partecipanti
2 ore fa:A Castrovillari torna l'evento di letteratura per bambini "Pollicino Book Fest"
2 ore fa:Igiene urbana, a breve la rivoluzione a Corigliano-Rossano
1 ora fa:Alla Sala Mahler di Trebisacce il recital del pianista Giuseppe Adornetti 

Tumori, il tallone d'Achille scoperto da un calabrese

1 minuti di lettura
Scoperto il tallone di Achille dei tumori: è una proteina che li aiuta a “dosare” le energie. E neutralizzandola, nei topi, ha innescato l’autodistruzione della malattia. Individuato nel tumore della prostata, è un meccanismo che potrebbe essere comune a molte forme di cancro. Pubblicata sulla rivista Science Translational Medicine, la scoperta si deve al gruppo di ricerca guidato dall’italiano Davide Ruggero, dell’università della California a San Francisco. Analizzando centinaia di tumori della prostata umani, i ricercatori hanno individuato due mutazioni genetiche; che nelle cellule tumorali alterano l’attività di una proteina chiamata eIF2a, trasformandola in una forma alternativa, P-eIF2a.
TUMORI, LE OSSERVAZIONI DEI RICERCATORI
La sorpresa è che questa forma è simile a una proteina prodotta dalle cellule sane in condizioni di stress. E che permette loro di “dosare” l’energia di cui hanno bisogno, «perché in queste situazioni le cellule cercano di non consumarne troppa», ha detto all’Ansa il ricercatore originario di Catanzaro che da anni lavora negli Usa. I tumori più aggressivi, che formano anche metastasi, ha aggiunto Ruggero, «devono lavorare di più rispetto ai tumori meno aggressivi, spendendo maggiori energie». Ed è stato scoperto inoltre che, per crescere velocemente, hanno imparato a ottimizzare l’uso del carburante, senza restare a “secco”, grazie a questa proteina. Inoltre, i ricercatori hanno visto, nei topi, che bloccando il meccanismo con una molecola, i tumori muoiono «perché lavorano troppo e non hanno più energie» e adesso puntano a testare entro un anno il composto sull’uomo. Fonte: Corriere della Calabria
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.