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Statale 106: tra lavori, pericoli e sicurezza la petizione al Presidente Mattarella

2 minuti di lettura
di SERAFINO CARUSO Della strada statale 106 e della sua grande pericolosità si sono scritti fiumi di inchiostro, come suol dirsi. Certo, continueremo a farlo. Non ci stancheremo. Perché crediamo fermamente che tutti i territori attraversati da questa arteria e i cittadini che vi transitano abbiano il diritto di avere una strada moderna, sicura e possibilmente anche veloce. L'ideale sarebbe una strada a scorrimento veloce a due carreggiate e quattro corsie. Il tratto Roseto Capo Spulico - Sibari dovrebbe vedere l'inizio dei lavori, quanto prima. Ma da Sibari a Crotone? Che poi è il tratto che a noi della Sibaritide interessa di più. Perché a Crotone c'è un aeroporto da far decollare. Per interrompere l'isolamento infrastrutturale con il resto del mondo. Perché non è concepibile che per prendere un aereo devi farti due ore, o più, per arrivare a Lamezia o Bari (gli aeroporti più vicini), o Crotone, quando è funzionante.
 "BASTA VITTIME SULLA 106" HA AVVIATO UNA PETIZIONE DA PRESENTARE AL PRESIDENTE MATTARELLA
Da pochi anni esiste, e meno male, un'Associazione: "Basta Vittime Sulla Strada Statale 106", sapientemente diretta dal Presidente Fabio Pugliese e dai suoi magnifici e instancabili collaboratori. Questa Associazione è nata per dire "Basta" alle decine e decine di vittime che ogni anno si verificano, purtroppo, sul tratto della statale 106. Il tratto calabrese. Che è quello vergognosamente sconsiderato dalle Istituzioni. Perché il tratto pugliese e lucano ormai da anni è a due carreggiate e quattro corsie. Tipo autostrada. Qui in Calabria, invece, tutto diventa sempre più complicato. Impossibile. Con il grande lavoro di questa Associazione, dicevamo, si sono riaccesi i "riflettori" su questa strada. Almeno quelli della politica regionale e dell'Anas, che è competente a mettere almeno in sicurezza i tratti che non si possono ammodernare. E "Basta Vittime sulla 106" ha lanciato una petizione direttamente al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Affinché ci dia ascolto almeno lui, su questa triste storia. La sottoscrizione si può firmare (ha firmato anche l'onorevole Enza Bruno Bossio, della Commissione Infrastrutture alla Camera) online sul sito: www.bastavittime106.it/sottoscrizione.
 ROTATORIE E LAVORI NEL TRATTO ROSSANESE: ANCORA MOLTO DA FARE
Nel tratto di statale che attraversa il Comune di Rossano, negli ultimi tempi diversi gli interventi di messa in sicurezza avviati e portati a termine dall'Anas. I progetti risalgono a prima del 2009. Ma erano fermi. L'Associazione "Basta Vittime sulla 106" ha stimolato i continuazione l'Ente e i lavori procedono più speditamente. Una rotatoria realizzata all'incrocio di Foresta-Fossa. Illuminazione degli svincoli di Contrada Amica. Altre due rotatorie all'altezza di Contrada Seggio. Un'altra in Contrada Frasso, dove, peraltro, è stata posizionata una splendida scultura dell'artista Pino Savoia sul Codex Purpureus Rossanensis: la "Macchina armonica". Tra le due rotatorie di Contrada Seggio (molto vicine tra loro, e questa sembra un'incongruenza: potevano prevederne una nei pressi della zona industriale di Contrada S. Irene, ad esempio) vi sono diverse uscite di strade comunali e ingressi per attività private. In mezzo alla carreggiata la segnaletica orizzontale impone che non si può passare da una corsia all'altra. Ma questo divieto viene sistematicamente disatteso dalla maggior parte degli automobilisti. Occorrono, quindi, degli spartitraffico pesanti per evitare attraversamenti pericolosi. Chi di competenza intervenga al più presto. E le rotatorie, sia di Foresta-Fossa che di Seggio, devono essere ancora completate con i canali di raccolta delle acque piovane. Si faccia presto. Perché la consegna dei lavori doveva avvenire entro lo scorso mese di ottobre.
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.