1 ora fa:Di nuovo fiamme nella notte: distrutta un'auto
Ieri:Ultimati i lavori del campo di padel di Cariati nei pressi del centro sociale
20 ore fa:La liuteria ionica di Montegiordano trionfa a Pechino con Gran Duo Italiano e Sassone Tartufi
17 ore fa:Da Bocchigliero alla conquista dei palchi di tutta Italia: la storia di Nevis e Asya
24 minuti fa:A Crosia un incontro per sensibilizzare i cittadini contro le truffe agli anziani
21 ore fa:Stop al numero chiuso a Medicina, al Senato via libera al testo base
19 ore fa:Il vescovo emerito Monsignor Milito in visita alla Comunità Alloggio per anziani "Teniamoci Stretti"
18 ore fa:Campionati regionali prove multiple: 3 titoli per la Corricastrovillari
22 ore fa:Il terremoto e lo tsunami del 1836 che colpì Rossano ma rase al suolo Crosia
23 ore fa:Nuova sede per il museo di Vaccarizzo Albanese, un autentico scrigno di cultura Arbëreshe

Rosatellum, big del Pd in fuga dall’uninominale

1 minuti di lettura
Chissà se ne hanno parlato, nei vagoni riservatissimi del treno dei desideri (di Matteo Renzi). Di certo ne discutono  – nei capannelli e nelle riunioni ristrette – maggiorenti e militanti del Pd. Da quando i contenuti dello studio commissionato a un funzionario della Camera sono stati rivelati da Repubblica e allargati dal Fatto quotidiano, le conseguenze del Rosatellum sono sulla bocca di tutti i gerarchi dem calabresi. Che sperano di invertire le tendenze negative evidenziate nel dossier ma, intanto, vorrebbero tenersi al riparo dai rischi dell’uninominale. Andiamo per ordine. Il sistema elettorale fresco di approvazione al Senato istituisce 232 collegi uninominali alla Camera e 110 al Senato. In sostanza, 232 deputati e 110 senatori saranno eletti in una gara corpo a corpo. Questa parte maggioritaria della legge elettorale influisce su un terzo circa dei seggi. I restanti scranni (386 alla Camera e 199 al Senato) – al netto dei senatori e deputati della circoscrizione Esteri – passeranno attravero il vaglio del metodo proporzionale, con i collegi plurinominali ai quali sarà abbinato, per ciascuna lista, un gruppetto di candidati “bloccati” (tra due e quattro). Fin qui il sistema. Perché il guaio, per i dem calabresi è il dossier “riservato” finito su Repubblica. Una valutazione che boccia senza appello il Pd calabrese, sul quale aleggia – sempre secondo la simulazione – lo spettro degli “zero tituli” all’uninominale. Rischio condiviso con Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Val d’Aosta e Sicilia. Una previsione troppo pessimistica? Può darsi.
ROSATELLUM, VISIONE OTTIMISTA ACCREDITA I DEM COME VINCITORI IN ALMENO TRE COLLEGI UNINOMINALI
Ma le malelingue la utilizzano per offrire una chiave di lettura per il (solito) assembramento di big calabresi attorno al segretario nella due giorni di incontri su rotaia. La ricerca della prima fila era per molti (ma non per tutti) funzionale all’inserimento nel listino bloccato, secondo l’equazione “più sto vicino/a a Renzi, più probabilità ho di essere catapultato in un collegio proporzionale”. Certo, resta in piedi la possibilità di comparire sia nell’uninominale che nel listino, ma la seconda ipotesi non espone a potenziali figuracce. Questa è la visione apocalittica. Ne esiste una più ottimista, che accredita i dem come possibili vincitori in almeno tre collegi uninominali. Nei quali – siamo ai rumors – potrebbero cimentarsi il segretario regionale Ernesto Magorno, il consigliere dem Carlo Guccione e il deputato uscente Bruno Censore. C’è traffico, invece, per le candidature cosentine al proporzionale, con due sgomitanti Enza Bruno Bossio e Stefania Covello. Non a caso tra le più leste a twittare in una “destinazione Italia” che pareva, nelle tappe nostrane, declinata in “obiettivo Camera”. Fonte: Corriere della Calabria
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.