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Riflessioni degli industriali e del Presidente Oliverio all'Assemblea di Unindustria Calabria

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«Vogliamo concorrere ad essere protagonisti della ripresa economica. Siamo al settimo anno di una crisi drammatica confermata da due dati: centomila posti di lavoro in meno in Calabria e 5 miliardi in meno del Pil calabrese. Siamo in una situazione emergenziale. C'è tutto da fare e dobbiamo agire immediatamente». Il discorso dell'imprenditore Natale Mazzuca, eletto da poche settimane alla presidenza di Unindustria Calabria, in occasione della prima Assemblea pubblica, non lascia spazio a dubbi.  Dinanzi ad una ricca e qualificata platea, con in prima fila autorità e tutti i Presidenti delle sedi territoriali di Unindustria, Cuzzocrea (Reggio Calabria), Gentile (Vibo Valentia), Lucente (Crotone) e Rossi (Catanzaro), il Presidente Mazzuca ha posto l'accento sulle questioni più urgenti per il sistema economico. L'Assemblea, svoltasi presso il Parco degli Enotri della Fondazione Carical a Mendicino (Cs), dal tema "Un disperato bisogno di crescere", organizzata con Ubi Banca Carime, è stata articolata in un due momenti, moderati dal Direttore di Unindustria Calabria Rosario Branda: un focus sull'economia regionale e nazionale ed un confronto sulle politiche da attivare per la crescita economica. Presentato per l'occasione lo studio sull'andamento della congiuntura economica calabrese, curato dalla docente di Politica Economica dell'Università della Calabria Rosanna Nisticò dal titolo "Senza lavoro" e quello curato dal Centro Einaudi per Ubi "Un disperato bisogno di crescere". «I dati fotografano una situazione particolarmente difficile - ha dichiarato il Presidente di Unindustria Calabria, Natale Mazzuca - con un tasso di disoccupazione record, la Cassa Integrazione Guadagni in continua ascesa, la domanda estera dei prodotti calabresi in calo. Il tema fondamentale su cui non perdere neanche un minuto di più - ha concluso Mazzuca - è il lavoro: abbiamo una disoccupazione generale al 25% e quella dei giovani al 65 per cento. Ciò significa che c'è una Calabria che sta affondando». «Disincanto e disillusione sono i sentimenti che emergono  con maggiore forza se ci si ferma a snocciolare i dati della congiuntura - ha sottolineato il Direttore di Unindustria Calabria Branda nella prefazione allo studio- aggiungendo che è solo nel terzo trimestre del 2014 che si registra qualche lievissima inversione di segno: timida, pallida, non ancora supportata da adeguate politiche di respiro strategico». Molto applauditi gli interventi degli economisti Gianfranco Viesti e Giorgio Arfaras, ricchi di spunti e di proposte su misure per la crescita. Per il Presidente di Ubi Banca Carime Andrea Pisani Massamormile «l'auspicio che vorrei far emergere da questa convegno e che comunque indicherei come ponte lanciato versa una sua prossima edizione è quello di un Sud che creda fortemente in se stesso, che torni ad essere pienamente padrone del suo destino e della sua antica dignità, che dunque si impegni strenuamente in un percorso di riscatto sociale, prima ancora che economico». «Dopo essersi rimboccati le maniche - ha sottolineato il Direttore Generale di Ubi Banca Carime Raffaele Avantaggiato - bisogna trovare il coraggio della concretezza nel progettare rapidamente il futuro. Le dinamiche economiche locali e quelle del Paese risentono di un gap che è frutto di errori di impostazione nelle scelte legate ad una mancata visione prospettica del futuro in campo produttivo ed industriale». Per il Presidente della Regione, Mario Oliverio, che ha concluso i lavori dell'Assemblea regionale degli Industriali «il quadro che emerge dal documento di Unindustria è quello di una Calabria che vive una situazione difficile e il nostro compito è quello di assumere politiche mirate e finalizzate, tese, soprattutto, a costruire un rapporto nuovo con il governo del Paese e con l'Europa. La Regione deve cambiare passo, su questo non vi è dubbio e le politiche locali devono essere improntate all'utilizzazione piena delle risorse, cosa che in questi anni non è successa. Le risorse fin ora utilizzate non hanno inciso sulla crescita, nè sull'occupazione. Bisogna ora lavorare in maniera sinergica su un progetto chiaro che punti a creare lavoro e a sostenere le imprese». Un primo grande passo verso la semplificazione, chiesta a gran voce dal Presidente Mazzuca, per quanto riguarda i rapporti tra cittadini, imprese e pubblica amministrazione. La Vice Presidente di Confindustria e Responsabile dell'organizzazione Antonella Mansi ed il Vice Presidente e Responsabile del Mezzogiorno e delle politiche regionali di Confindustria Alessandro Laterza hanno ribadito la volontà e l'impegno degli Industriali a lavorare in direzione della crescita economica. «Abbiamo bisogno di un Paese che faccia  il tifo per le imprese - ha dichiarato la Vice Presidente Mansi - contribuendo ad eliminare le inefficienze ed a creare un terreno fertile per lo sviluppo delle imprese. l recupero della fiducia è la ricetta principale insieme a politiche industriali ed economiche urgenti. Confindustria punta al costo del taglio del lavoro ed all'aumento degli investimenti pubblici, ma servono politiche espansive, occorre ripensare il fisco, diminuire i costi del fare impresa». Per la Responsabile agli Interni di Confindustria «cambiare si può, basta volerlo. Confindustria lo sta facendo. Siamo orgogliosi di quanto fatto in Calabria: uno sforzo di sintesi, il primo modello che ha colto per intero lo spirito della Riforma Pesenti, per essere più forti ed incisivi, in Calabria così come nel Paese». Il Vice Presidente di Confindustria con la delega al Mezzogiorno, Alessandro Laterza ha pronta una ricetta: all'Italia e in particolare alla Calabria "servono investimenti che riattivino i meccanismi economici e per farlo bisogna utilizzare presto e bene i fondi strutturali".
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.