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Regionali, Potere al Popolo si tira fuori: «Non ci sentiamo rappresentati da nessuno»

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Potere al Popolo non sarà della competizione elettorale per le regionali calabresi del prossimo 26 gennaio e questo «per colpa – fanno sapere attraverso una nota – di una legge elettorale antidemocratica che, fissando la soglia di sbarramento all’8%, costringe le formazioni politiche giovani (come la loro, appunto, ndr) a cercare accordi nell’ambito del centrosinistra o a rimanere relegate nella sfera della testimonianza». Ma a proposito il direttivo di PaP fa un inciso: «La Calabria oggi non ha bisogno né di testimonianza né tantomeno di questo centrosinistra, capace di far uscire dal cilindro un imprenditore come Callipo, come se ancora sia credibile pensare che una regione, un qualsiasi territorio, possa essere gestito come un’azienda». Sta tutta qui la filosofia e la chiave di lettura politica del movimento per le prossime e caldissime regionali. Ma se da un lato di da forfait per la campagna elettorale, dall’altro si provano a mettere in campo le buone intenzioni. «La Calabria  -scrivono - ha bisogno di un progetto serio e di “sinistra”, che guardi realmente alle problematiche delle classi disagiate che vivono nella nostra regione, che provi a dare risposte alle loro esigenze e non, con la scusa di aiutare i più bisognosi, continuare a favorire i soliti noti e i loro amici». Così, Potere al Popolo annuncia le sue prossime battaglie politiche. A partire da quella per il diritto alla salute. «Riprenderemo l’anno nuovo con le attività con cui abbiamo lasciato il 2019, a partire dalle iniziative per una sanità pubblica, efficace ed efficiente. L’assemblea pubblica del 13 dicembre a Reggio Calabria ha evidenziato l’esigenza di una mobilitazione regionale coordinata con gli altri soggetti che stanno portando avanti questa battaglia: la costruzione di questo coordinamento è uno dei primi obiettivi che ci poniamo». Poi ancora un affondo sul governo e sui provvedimenti adottati con l’allora spinta leghista, come il Decreto sicurezza, che «rimangono in piedi – dicono - con tutto il loro carico repressivo nei confronti non solo dei migranti ma anche di lavoratori e attivisti italiani». E allora, ecco il rilancio provocatorio di un Decreto Sicurezza Calabria, quello sì necessario «per mettere in sicurezza i nostri territori, resi ancor più sfasciume pendulo a causa dei repentini cambiamenti climatici, e delle strade come la SS.106, che ancora purtroppo merita ampiamente il triste soprannome di Strada della morte». Per ultima, ma non certo ultima, la questione ‘ndrangheta con tutto lo strascico di polemiche legate alle ultime operazioni portate avanti da Gratteri e alle sue dichiarazioni. «La ‘ndrangheta – scrivono - con tutto il tremendo intreccio di poteri che la attornia, non è argomento banale o riducibile a qualche battuta, così come la nostra regione attanagliata da questo male: non accettiamo quindi semplificazioni da nessuno, né dai politici, né dagli “esperti” dei talk show, e neanche dagli stessi magistrati. C’è assoluto bisogno delle forze dell’ordine e della magistratura per contrastare lo strapotere della ‘ndrangheta, ma lo affermiamo convinti che non saranno arresti e manette a cambiare il volto di questa terra».
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.