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Il giorno del reddito di cittadinanza, in Calabria 144mila beneficiari

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Da oggi è possibile presentare le domande per il reddito di cittadinanza: l’Inps rende note le procedure da seguire anche nella nostra regione. I possibili fruitori sono 50mila nel Cosentino

Sono quasi 144mila, secondo le proiezioni dell’Inps, i calabresi potenzialmente beneficiari del reddito di cittadinanza. Oggi sono partite le domande e in Calabria, regione che le statistiche collocano in fondo alle graduatorie per reddito pro capite ed in cima a quelle relative alla disoccupazione, molta gente si è presentata ai Caf già da qualche giorno. Non si registrano comunque lunghe code, ma certamente tanto interesse e molte richieste di informazioni. L’Inps regionale in una nota specifica che l’istituto "ha predisposto le procedure informatiche che consentiranno la ricezione delle domande". Le domande, in particolare, potranno essere presentate agli sportelli postali utilizzando il modulo cartaceo predisposto dall’Inps e pubblicato sul sito Internet, oppure on-line sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali www.redditodicittadinanza.gov.it, tramite le credenziali SPID 2, o infine presso i Centri di assistenza fiscale (Caf). L’inps ricorda che prima di presentare domanda gli interessati devono avere presentato una Dsu (dichiarazione sostitutiva unica) finalizzata al rilascio di Isee: non è necessario allegare alla domanda alcun documento, né l’attestazione Isee, che verrà abbinata alle domande in modalità telematica direttamente dall’Inps. Le domande presentate saranno trasmesse all’Inps che eseguirà la verifica dei requisiti e provvederà ad accoglierle o rigettarle. Per le domande accolte, Poste Italiane inviterà gli interessati presso i propri sportelli per il ritiro della carta Rdc. L’Inps, infine, precisa che "sarà in grado di trasmettere a Poste Italiane il flusso degli ordinativi di accreditamento sulle carte Rdc già dal 15 aprile prossimo, in anticipo rispetto a quanto originariamente programmato". "In questi giorni – spiega Francesco Mingrone, segretario generale Cisl Magna Graecia che comprende le province di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia – consultando le nostre banche dati su base Isee, abbiamo conteggiato circa duemila nuclei familiari potenzialmente interessati al reddito di cittadinanza, 1.200 a Vibo e 600 a Catanzaro. Dati analoghi, più o meno, per Cgil e Uil". Tutt’altra atmosfera nelle Poste centrali del capoluogo. Deserti gli sportelli e scarso lavoro per le due impiegate in servizio. Nell’estrema regione peninsulare la platea dei possibili fruitori è vasta in termini percentuali rispetto alla popolazione residente. Cinquantamila, secondo i dati, per ora basati su proiezioni, trasmessi dall’istituto di previdenza ai sindacati, sono residenti nella provincia di Cosenza, quella più vasta e popolosa della regione; 37mila sono in provincia di Reggio Calabria, 27.300 nella provincia di Catanzaro, 19.500 in quella di Crotone e 10mila nel Vibonese. In tutto sono 143.900. Complessivamente il giudizio delle organizzazioni sindacali più rappresentative sul provvedimento è positivo, ma a patto che ad esso facciano seguito misure volte al reinserimento nel mondo del lavoro e a creare nuova occupazione. "In un paese con 5 milioni di poveri – spiega il segretario generale dell’Uil Calabria, Santo Biondo – c’è la necessità di una misura di contrasto alla povertà. Va dato atto al Movimento Cinquestelle di aver aperto il dibattito. Non c’è dubbio alcuno, però, che siamo davanti ad una misura da rimodellare, per correggere alcune distorsioni". Per esempio, spiega il segretario della Uil calabrese, chi ha un lavoro a reddito basso e guadagna meno di 10mila euro all’anno, deve pagare le tasse, i beneficiari del reddito di cittadinanza no. "Si tratta di un’evidente disparità che può tradursi in un disincentivo al lavoro, in una regione nella quale, invece, occorrerebbe introdurre investimenti e strumenti per incentivare l’occupazione. In questa situazione si troverà, per esempio, un lavoratore su due nella provincia di Crotone". Poi c’è la decisione di bloccare per tre anni il reddito di collocazione che non riguarderà i beneficiari del nuovo strumento e che, secondo i sindacati, penalizza una vasta platea di persone che hanno perso il lavoro e questo rappresenta un altro elemento di distorsione. "Abbiamo qualche dubbio sul funzionamento – dichiara il segretario generale della Cgil Calabria, Angelo Sposato – perché i centri per l’impiego non sono pronti. I nostri Caf sono comunque all’opera, così come prevede la convenzione firmata a livello nazionale. Una misura finalizzata a sostenere il reddito delle fasce sociali svantaggiate era necessaria, ma per la Calabria servono investimenti pubblici, politiche del lavoro basate su incentivi alle imprese al fine di consolidare il lavoro esistente ed aprire nove opportunità. Non abbiamo dati precisi su quanti calabresi potranno accedere al reddito di cittadinanza, ma la platea sarà ampia, se si pensa che nella regione ci sono 10.000 tirocinanti e migliaia di disoccupati". Anche Tonino Russo, segretario generale della Cisl calabrese, garantisce che la rete dei Caf messa a punto dal suo sindacato è solida e pronta a dare il supporto necessario. "Abbiamo previsto – dice – una grande affluenza. Gli aventi diritto sono tanti, almeno 100mila in tutta la regione. Ci siamo organizzati sia per dare consulenza sia, dal unto di vista più propriamente, con proposte finalizzate all’occupazione. E’ chiaro che il reddito di cittadinanza è uno strumento necessario per fronteggiare l’emergenza, ma noi siamo fortemente impegnati per chiedere una lavoro vero e dignitoso a chi ne ha bisogno. In aprile, a Lamezia Terme, presenteremo le nostre proposte". L’ammodernamento delle infrastrutture della regione, "vecchie, obsolete e carenti", spiega il segretario della Cisl calabrese, potrebbe dare una spinta alla ripresa. "Potremmo portare fuori dalla crisi – continua – molte aziende ed impiegare risorse umane riqualificando la statale 106 da Reggio Calabria fino a Taranto: per il solo macrolotto dell’alto Jonio Cosentino sono disponibili un miliardo e mezzo di euro. Bisogna elettrificare e ammodernare pure la ferrovia ionica ed occorre costruire nuovi ospedali, per non parlare della messa in sicurezza del territorio, sia dal punto di vista idrogeologico sia da quello sismico. Basti pensare a quanti edifici pubblici sono da mettere al passo con la normativa. Il reddito di cittadinanza – fa rilevare Russo – avrà un senso solo se sarà il primo passo".
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.