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Protezione civile, Borrelli tende la mano ai sindaci. Obiettivo: migliorare il sistema di allerta meteo

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PROTEZIONE CIVILE L’abbraccio con il sindaco di Civita Alessando Tocci e la promessa a tutti i primi cittadini, calabresi e non: «Il nostro obiettivo è migliorare il sistema di allerta meteo». Il capo dipartimento della Protezione civile nazionale, Angelo Borrelli, torna in Calabria a distanza di una ventina di giorni dall’immane tragedia delle Gole del Raganello. Quelle dieci vittime del 20 agosto sono una ferita perennemente aperta nel cuore della Calabria, e Borrelli tocca le corde giuste per lenire le difficoltà che quotidianamente vivono i sindaci tra il Pollino e lo Stretto.
 LE GARANZIE DI BORRELLI Borrelli conclude il secondo campo–raduno regionale della Protezione civile calabrese, 1200 volontari dei complessivi 4mila convenuti per tre giorni nell’area della Fondazione Terina di Lamezia Terme per una full immersion fatta di corsi di formazione ed esercitazioni ad alto tasso di difficoltà e anche di spettacolarità. Ma non è un compito semplice, perché l’eco della tragedia del 20 agosto e il dolore di quelle drammatiche ore sono un nastro che gira senza sosta. «Non dico che c’è stata una sottovalutazione dei rischi, né spetta a me fare questo tipo di accertamenti», esordisce il capo della Prociv nazionale parlando con i giornalisti: «Quello che voglio dire – aggiunge Borrelli – è che ci deve essere un governo del territorio con una pianificazione comunale di protezione civile, lo sappiamo, lo sa il responsabile regionale della Prociv Carlo Tansi e in questa direzione stiamo lavorando. La sera della tragedia del Raganello il presidente del Consiglio dei ministri mi ha chiamato dicendo che “dobbiamo fare qualcosa per evitare in futuro altri fatti del genere” e quello che faremo è migliorare il sistema di allerta meteo».
LO SFOGO DI TOCCI Le parole di Borrelli sono quasi la naturale risposta alle richieste pressanti e accorate che arrivano dal presidente dell’Anci regionale, Gianluca Callipo, e del sindaco di Civita, Alessandro Tocci, calorosamente applaudito dalla folta platea dei volontari della Protezione civile regionale. Tocci dà vita a un vibrante intervento che è anche uno sfogo, intriso di commozione: «Non sono qui per discolparmi perché non è questa la sede per questo, dico solo – esordisce Tocci – che quel giorno è avvenuto l’imponderabile e più di quello che abbiamo fatto non era umanamente possibile fare. Rimarco le difficoltà oggettive nelle quali ci troviamo a operare e chiedo semplicemente: possono essere rivisti i criteri di allarme giallo in modo da consentirci di operare al meglio? Sono convinto – conclude il sindaco di Civita – che le istituzioni nazionali e regionali sapranno dare riscontro a queste richieste». «UN SISTEMA DA MIGLIORARE» Il capo della Protezione civile nazionale, sempre parlando con i giornalisti, si dice dispiaciuto «in quanto non si devono fare recriminazioni né lanciare accuse», anche perché – prosegue – «abbiamo un sistema di allertamento che prevede livelli territoriali ma, poiché nel Paese si sono registrate difficoltà in sede locale, il nostro obiettivo è superare il sistema attuale puntando su una piattaforma nazionale di allertamento, che è tra le priorità che abbiamo indicato nelle linee programmatiche inviate al presidente del Consiglio. Lavoriamo tutti – sostiene ancora Borrelli – per migliorare questo sistema senza alcun giudizio o alcuna accusa nei confronti dei diversi soggetti istituzionali». Una posizione che – commenta Callipo – «a noi fa piacere ascoltare». IL PLAUSO ALLA CALABRIA Ma la visita di Borrelli è anche l’occasione per fare il punto della situazione su una scala più ampia. Borrelli resta positivamente colpito dalle immagini che ricava nel tour con Tansi nel campo-raduno dei volontari calabresi di protezione civile, affermando che «questi momenti di confronto e di esercitazione sono importantissimi, perché è fondamentale prepararsi, conoscere il territorio, conoscere i rischi, incontrarsi, condividere esperienze, guardare al futuro nell’ottica della prevenzione. La Calabria – dice ancora il capo dipartimento della Prociv nazionale – ha modelli organizzativi molto validi ed efficienti, si sta facendo qui un ottimo lavoro» È una sorta di “promozione” che rende soddisfatto il governatore Mario Oliverio, che si presenta all’appuntamento con la divisa della Protezione civile e ringrazia i volontari, un settore – afferma – «nel quale abbiamo avviato una profonda opera di riordino, nella consapevolezza che sono un grande valore aggiunto per la loro generosità». Il presidente della Regione spende poi parole di plauso per i sindaci, osservando che «operano in un’autentica trincea e per questo con loro è in atto un dialogo che diventerà ancora più fitto nei prossimi giorni, perché dobbiamo tenere conto delle loro osservazioni per organizzare al meglio il sistema di protezione civile, traendo insegnamento da tragedie come quella del Raganello». LA “RIVOLUZIONE” DI TANSI E soddisfazione per la riuscita del secondo campo-raduno del volontariato esprime anche il capo della Protezione civile regionale, Carlo Tansi, che rilancia: «In questo settore adesso non ci sono più le mani della politica, fino a qualche anno fa c’era un sottosegretario ma adesso il presidente Oliverio ha eliminato questa figura puntando sul profilo tecnico. Oggi – conclude Tansi – in Calabria c’è una protezione civile regionale rinnovata, rapida, senza privilegi come i 6mila euro al mese di straordinari per gli autisti, con un risparmio annuo di 1,2 milioni che mettiamo a disposizione dell’attività dei volontari». (fontecorrieredellacalabria.it)
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

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