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Polo Covid di Rossano: una partita a Risiko… senza carri armati

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Ancora oggi ci ritroviamo a commentare l’ennesimo, duro e ingiustificato attacco alla stampa che in questi giorni, difficili per tutti, non sta facendo altro che raccontare, attimo dopo attimo, minuto dopo minuto, le storie di questo territorio. Quelle che piacciono e anche quelle che non piacciono e che, purtroppo, diventano bersaglio di comodo della politica. Che le strumentalizza e le usa a suo piacimento. Questa volta il pretesto che ha fatto scatenare la furia della politica locale, quella che sovente sembra davvero non saper guardare oltre il Crati ed il Trionto (spesso a dire la verità nemmeno oltre il Cino) è stata la notizia – mai smentita tra l’altro dall’azienda sanitaria – della chiusura del Polo Covid di Rossano per mancanza di personale infermieristico e socio-sanitario, con il possibile e consequenziale trasferimento dei degenti in altri presidi. Ebbene, questa cosa ha mandato in tilt la maggioranza (leggi anche Polo Covid: «Nessun paziente sarà trasferito. Situazione in evoluzione ma allarmismi ingiustificati») consiliare e sollevato il coro di qualche simpatizzante ultras dell’esecutivo che, come al solito, vorrebbe una stampa di regime asservita e piegata solo ed unicamente verso una parte. Quella del potere. Per fortuna non siamo così. Ma in questo caso, davvero, nel raccontare una notizia – ribadiamo, non smentita e tra l’altro confermata da autorevoli fonti interne al presidio ospedaliero - non c’era alcun pretesto polemico. A che pro, poi? Eppure, è stata così tanta “l’indignazione” da portare qualcuno a fare persino una personalissima (ed errata) analisi sintattica delle frasi scritte. Cosa è stato scritto che ha fatto saltare la maggioranza sugli scranni? Questo: In questo momento ci sono due priorità: sistemare i degenti che, in caso di ulteriori ritardi nell’erogazione dei servizi potrebbero essere trasferiti altrove e quindi in altre sedi, e reperire nuovo personale. (leggi anche Mancano infermieri e OSS: chiude il Reparto Covid di Rossano) Dove sta il peccato? Da nessuna parte. Piuttosto, dalle parole ancora una volta impostate su un tono eloquentemente censorio si evince un’altra cosa. Che le bandiere piazzate sulla mappa del Risiko sono più importanti degli stessi carri armati. E poco importa se il personale che opera in un luogo così difficile e complicato, come può essere oggi un Polo Covid, non si sente al sicuro e, di riflesso, non può garantire le doverose e attente cure ai pazienti. L’importante è preservare quel Reparto perché rappresenta una conquista sulla scacchiera. A tutti i costi. È chiaro quindi che se all’interno di un’unità ospedaliera manca personale – e lo sottolineiamo ancora una volta considerato che non è arrivata alcuna smentita sulla notizia – questa, di riflesso, debba essere chiusa. E la logica consequenziale vuole che i degenti per essere curati vengano portati (temporaneamente o definitivamente) da un’altra parte. È logica. È deduzione, in un Paese che dovrebbe far leva su diritti costituzionalmente acquisiti. Facciamo, però, un passo indietro. La nostra testata giornalistica è stata la prima, forse l’unica, che con coraggio si è schierata per far sì che in questo territorio si creasse un centro per curare i pazienti covid, che si ribadisse nei fatti il diritto alla salute pubblica. Lo ritenevamo e lo riteniamo tutt’ora un gesto di grande civiltà e responsabilità, per il rispetto profondo che nutriamo verso chi soffre. Abbiamo sempre detto e scritto, però, che questo servizio si sarebbe dovuto erogare nella massima sicurezza per il personale, per i degenti covid e per tutti i cittadini che soffrono di altre e numerose patologie e che, di conseguenza, hanno bisogno come l’aria di accedere alle cure ospedaliere. Perché, sentendo gli umori della popolazione, quello che crea allarme non è la notizia legata “al possibile trasferimento dei degenti del reparto Covid del nosocomio rossanese ad altri ospedali” bensì la notizia che quei poveri malati non possano essere curati a dovere. Il presidio “Giannettasio” di Rossano è un ospedale misto privo di sicurezza dove gli accessi al Reparto dedicato agli infetti da Sars-Cov-2 rimangono gli stessi di quelli della degenza ordinaria; dove il personale ha paura e dove all’interno si è innescata una pericolosa catena di contagio. Era questo il rischio che si correva e che si è materializzato. Basta farsi un giro in ospedale e registrare gli umori del personale. Basta spulciare gli elenchi dei malati oncologici, cardiopatici e nefropatici per vedere quanti, nell’ultimo mese abbiano saltato le visite specialistiche ospedaliere per paura di accedere in quella struttura. Sarà anche terrorismo psicologico ma se c’è qualcuno che oggi è in grado di assicurare che entrando nel “Giannettasio” non ci sia rischio di infettarsi più che in qualsiasi altro ospedale, si faccia avanti e lo dica. Allora, ci può stare lo sfogo contro la stampa terroristica, un po’ meno ci stanno le castronerie di qualche sciacalletto da tastiera che continua a scrivere frasi a casso e ad immaginare teorie complottiste come quella paventata sulla “tutela di interessi editoriali” (quali sarebbero questi interessi lo dica senza troppi giri di parole). Un consiglio, spassionato, però sentiamo di darlo: invece di perdere tempo ad imbastire polemica contro la stampa, concentrate, convergete la vostra ira, le vostre incazzature su chi doveva fare e ancora non ha fatto. Perché il problema della carenza di personale c'è sempre stato e oggi non è più un problema, ma un allarme. Che si continui, allora, a lavorare affinché il Polo Covid di Corigliano-Rossano, dal momento che c’è, funzioni a pieno regime ed in totale sicurezza per tutti. Ricevereste solo applausi. Marco Lefosse  
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.