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Longobucco, incendio Paleparto: si lavora, ma il rogo continua

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Il vasto incendio che da ormai tredici giorni sta distruggendo l'area montana di Paleparto continua a bruciare ettari di bosco. Sul posto sono in azione da stamattina un aereo Canadair e circa 25 uomini di Calabria Verde. Che sono coordinati, da giovedì scorso, dal valido DOS Luigi Vigna. Il DOS è il Direttore delle Operazioni di Spegnimento. Un numero comunque insufficiente sia un caso che nell'altro, vista la portata dell'incendio. Si parla, infatti di circa 1500 ettari di area montana interessata. Se dal 24/25 luglio ancora non si è riusciti a spegnere l'incendio, qualcosa non ha funzionato. Ma cosa?  
PALEPARTO BRUCIA: UN DISASTRO DI PROPORZIONI IMMANI
Sentito telefonicamente questa mattina, il DOS Vigna ci ha gentilmente delucidati sulle operazioni di spegnimento in atto. Le operazioni vanno avanti initerrottamente. Le squadre di terra e di aria iniziano a lavorare sin dalle prime luci dell'alba. Ne occorrerebbero, però, molte di più. Stamattina, ad esempio, sta operando un solo Canadair. Troppo poco per cercare di spegnere un incendio di così vaste proporzioni. Le squadre di terra operano con mezzi insufficienti. L'incendio è di conifere, "a chioma". Vale a dire che si propaga di chioma in chioma. Quindi, anche se si predispongono le barriere naturali a terra, diventa tutto vano se dall'alto non si riesce a spegnere le fiamme. Le condizioni climatiche di questo periodo di certo non stanno aiutando. Ma con 5/6 Canadair e elicotteri antincendio il fuoco sarebbe stato già spento dopo pochi giorni. Prima che assumesse le proporzioni di oggi. Sul lavoro delle squadre di Calabria Verde non nutriamo dubbi. L'impegno non manca. La coordinazione attuale con Vigna ci sembra essere decisamente più incisiva.
IL SINDACO DI LONGOBUCCO PIRILLO HA INCONTRATO I CARABINIERI
La disastrosa gestione degli incendi in Calabria risente degli effetti della riforma Maida. Sopprimere il Corpo Forestale dello Stato e distribuire le competente antincendio a Calabria Verde si è rivelata una brutta mossa. Stamattina il Sindaco di Longobucco, Giovanni Pirillo, vista la situazione sempre più grave, ha convocato il Capitano dei Carabinieri della Compagni di Rossano, Angelo Proietti. Per fare il punto della situazione, alla luce della lettera inviata giovedì scorso ai vari enti responsabili. Così stamattina è partita una nuova nota del Sindaco Pirillo diretta al Prefetto di Cosenza, al Presidente della Regione Calabria, al responsabile della Protezione Civile della Calabria e al Commissario di Calabria Verde.
PIRILLO BATTE I PUGNI E CHIEDE MAGGIORI INTERVENTI
"Faccio presente - scrive Pirillo - che la situazione degli incendi nel territorio di questo Comune (Paleparto, Trenta Coste, Muoio e Tre Frati) si è ulteriormente aggravata e rischia di diventare incontrollabile (con una superficie interessata di circa duemila ettari)". Il Sindaco di Longobucco, quindi, fa la voce grossa e pretende maggiori e più incisivi interventi. Non è possibile fronteggiare questo vasto incendio così come fatto finora. "La gestione dell'intervento attuale - continua Pirillo - basato con prevalenza di mezzi aerei, evidentemente non ha sortito gli effetti previsti. Che forse potevano essere stati più efficaci con interventi a terra prevdendo la realizzazione di fasce parafuoco".
I MEZZI AEREI SONO INSUFFICIENTI. L'INCENDIO E' A CHIOMA
Ciò che dice Pirillo non è esattamente quanto si sta verificando. Sarebbero necessari, almeno stando a quanto si sta verificando e visto che si tratta di incendio a chioma, più mezzi aerei. L'unico Canadair in azione oggi ha getto soltanto acqua, per poter penetrare più a fondo. Il problema è proprio questo: un solo mezzo è totalmente insufficiente.
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.