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L'antica venerazione per la Madonna del Carmine a Rossano

2 minuti di lettura
di SERAFINO CARUSO A Rossano la devozione per la Madonna del Carmine è antica e molto sentita. In onore della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo ogni 16 luglio si organizzano festeggiamenti che coinvolgono tutti i fedeli. La Madonna del Carmine è quella più festeggiata, dopo la Madonna Achiropita (co-patrono di Rossano, 15 agosto). Nel rione del Carminello, qualche secolo fa, venne edificata una piccola cappella privata a Lei dedicata. All'interno vi era la statua lignea raffigurante la Beata Vergine con in braccio il Bambino Gesù e ai piedi cinque anime del Purgatorio da portare in salvo. La Madonna del Carmine, infatti, è considerata la Vergine che salva le anime in pena nel Purgatorio. La statua venne poi spostata all'interno della chiesa di San Martino, ove tuttora si trova.
OGNI ANNO SI FACEVANO GLI ALTARINI NEI QUARTIERI DEL CENTRO STORICO
Ed ogni anno, oltre ai solenni festeggiamenti del 16, anche alla vigilia, quindi il 15 luglio, si fa qualcosa di bello. Vale a dire gli altarini in onore della Madonna del Carmine in  molte vie del centro storico. Tradizione quasi ormai scomparsa, purtroppo. Sono rimasti davvero in pochi i fedeli che in onore della Beata Vergine del Carmine alla vigilia adornano l'altarino. Fatto di un'immagine della Vergine, un Crocifisso, fiori e tovagliette di lino ricamate a mano. Una tradizione, come dicevamo, che si sta perdendo. Ma che è ancora viva nei ricordi di chi continua a farla e anche di chi, per un motivo o per un altro, non la fa più. Si adornava l'altare, ad esempio nel gafio o davanti alle abitazioni. Spesso davanti casa di chi portava (e porta) il nome di Carmela, Carmine, Carmelo. Nel pomeriggio si iniziava la preghiera, che durava per tutta la notte tra il 15 e il 16 con la veglia. Si portava anche qualcosa da mangiare, per vivere insieme questo momento di particolare fede religiosa in onore della Vergine. Il giorno della Processione della statua della Madonna del Carmine, questa passava davanti agli altarini e vi faceva una piccola sosta. Un particolare curioso, che in molti ricordano. Vi era anche un personaggio indimenticato, mastro Gennarino "u coraràr", che vendeva dei particolari petardi di cartone che venivano poi accesi al passaggio della statua della Madonna del Carmine. Un momento molto atteso, soprattutto tra i tanti ragazzini che partecipavano alla processione con gioia e convivialità.
GLI ALTARINI: UNA TRADIZIONE DA MANTENERE
Gli altarini in onore della Madonna del Carmine (cui i rossanesi sono molto devoti) è una tradizione che si sta perdendo. Come molte tradizioni, del resto. Qualcuno ancora resiste, come la famiglia di Carmelo Caruso, che vive accanto alla chiesetta del Carminello, nei pressi del caratteristico quartiere del Ciglio della Torre. Ogni anno viene allestito ancora l'altare in mezzo alla via. Un modo per tenere viva la memoria. La tradizione. L'usanza. Così come è meritevole di menzione il comitato laico della Madonna del Carmelo. Che nel rione e nella chiesa di San Martino ogni anno preparano la Festa in onore di Maria Ss. del Monte Carmelo. Stasera alle 18:30 il santo Rosario nella chiesa di San Martino, poi alle 19 la santa Messa. Domani, invece, la santa Messa alle 6, alle 8, alle 10 e alle 18. A seguire la Processione della Madonna del Carmine. Infine i fuochi pirotecnici. Curiosità: anche nella frazione Petraro si celebra la festa della Madonna del Carmine, alla quale è dedicata la chiesetta omonima lì edificata. Viene portata in processione la statua della Vergine al cui passaggio, per tradizione, gli abitanti appendono sulla strada coperte ricamate e lavorate, in omaggio alla Madonna. Dopo la processione si svolgono giochi pirotecnici, spettacoli musicali e la consueta riffa. [gallery ids="53166,53167,53168,53169,53170,53171,53172,53173,53174"]
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.