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La crisi? Soprattutto valoriale. Famiglie allo sbando, figli mortificati

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di SERAFINO CARUSO Una volta si diceva che il Nord era appannaggio di una crisi di valori senza precedenti. A essere colpita soprattutto la famiglia, cellula educativa più importante della società. Separazioni e divorzi a iosa, sull'onda della rivoluzione referendaria di fine anni settanta. Ormai da qualche anno, però, il vento sembra aver sospinto il tutto anche verso il Sud. Molte famiglie, anche qui da noi, ormai risentono di una spirale sempre più progressiva. Un vortice in cui si viene trascinati. O in cui si vuole essere trascinati. Nulla (per carità!) contro chi si separa o divorzia. Anzi, riteniamo questa possibilità offerta dal legislatore un modo per poter riparare (almeno in parte) a un errore involontario. Tutti possono sbagliare. E' discutibile, piuttosto, quella strana manìa di non avere rispetto per nessuno. Per i figli, soprattutto. Quindi, per la società stessa.
CI VUOLE PIU' RISPETTO. MA LA SPIRALE E' PREOCCUPANTE
Sempre più uomini e donne che si separano, o che restano vedovi/e, non perdono tempo nel rimpiazzare quello che era, fino al giorno prima, il proprio compagno o compagna di vita. Anche in questo ci deve essere un minimo di dignità e di rispetto. Soprattutto se si hanno dei figli. Si ha l'ardire e la disinvoltura nel cambiare così come si cambia un paio di scarpe. Quella che era la stanza da letto condivisa con l'ex fino al giorno prima, diventa, in un attimo, l'harem del futuro. Con gli stessi mobili... Può succedere di cambiare moglie o marito, no? Bene. Ma se succede per altre quattro o cinque volte nel corso dei successivi quattro o cinque anni dopo la separazione, qualcosa è evidentemente sbagliato. Non nel rapporto di coppia, bensì nel proprio essere. Nella stessa abitazione dove vivono i figli non è corretto portare più di un fidanzato. Perché può succedere di tutto. Occhio! Ché ci sono compagni, senza scrupoli, che si azzardano a fare i cretinetti finanche con le figlie dell'amica... Gente di tal fatta meriterebbe essere allontanata anche dal condominio stesso. Poi, quando qualcuno chiede loro il "conto" di cotanta spregiudicatezza e leggerezza, hanno anche l'ardire di accampare scuse. Dicendo che sono "deboli" e che hanno bisogno di compagnia. La vera ragione (ahìnoi) è che hanno bisogno del lettuccio caldo. Pensassero, piuttosto, che far vedere ai propri figli quattro/cinque nuovi compagni nel lasso di pochi anni non è il massimo dell'educazione. Poi, possono anche scegliere di mandare i figli nelle migliori scuole. Ma non è la stessa cosa. La vera scuola, la vera educazione, la si costruisce dapprima in famiglia. Con l'esempio. E il rispetto.    
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

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