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Fondi europei, l'Area Urbana Corigliano-Rossano programma e spende

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di MARTINA FORCINITI e SAMANTHA TARANTINO Che nella spesa dei fondi dell'ultima programmazione europea la Calabria fosse il fanalino di coda, è una valutazione reale fine a prova contraria. E se l'Area Urbana Corigliano Rossano, nonostante tutto, sia riuscita ad assorbire tutti i fondi stanziati, resta fermo che le criticità permargono. E rischiano di compromettere l'ottimo lavoro di rendicontazione svolto dai due comuni. La maggior parte dei fondi europei utilizzati da Corigliano e Rossano - spiega a L'Eco dello Jonio Raffaele Granata, assessore ai Lavori pubblici e all'urbanistica di Corigliano - rientrano nell’Asse VIII del Por-Fesr 2007-2013 che ha messo a disposizione dell’Area Urbana un totale di 23 milioni di euro in finanziamenti. L’obiettivo della spesa era di 17 milioni e il totale della spesa tra Corigliano e Rossano è stato pari a 14 milioni, di cui 8 a Corigliano e 6 a Rossano. La differenza è dovuta al fatto che alcune rendicontazioni del comune di Rossano non state caricate in tempo utile per problemi tecnici. A parte i programmi Pisu - dichiara Sergio Stamile, assessore al bilancio del comune di Rossano - sui quali le due attuali amministrazioni credo avrebbero, in fase di pianificazione, adottato altre scelte, abbiamo lavorato su molti più fronti comuni. Penso, in particolare, ai Progetti integrati di sviluppo locale (Pisl) o ancora ai Piani locali per il lavoro (Pll), progetti che Rossano e Corigliano stanno portando avanti in modo sinergico e generati in un contesto di massimo sostegno. L'Area Urbana - ribadisce Granata - ha rendicontato una percentuale superiore a quella che le è stata imposta. Non a caso, a gennaio 2015, abbiamo ricevuto una lettera di ringraziamento per aver rendicontato più di quello che era stato richiesto. Ma nel mentre ci ringraziavano e ci chiedevano di rendicontare l’intero finanziamento entro dicembre 2015, pena la revoca, non sono state effettuate le rimesse delle tranche che spettavano ai due comuni (circa 9 milioni di euro a testa). Questa una prima criticità che ha messo i due comuni in seria difficoltà per la mancanza di trasferimenti dei fondi da parte della Regione. Quasi tutti i cantieri di Corigliano - dice l'Assessore di Corigliano - sono fermi perché non siamo riusciti a pagare gli stati di avanzamento alle imprese esecutrici dei lavori. Siamo anche stati messi nell’impossibilità di imporre interventi coercitivi nei confronti delle imprese stesse. Stando così le cose non vedo come si possa effettuare la rendicontazione impostaci a fine anno. Abbiamo, perciò, sollecitato costantemente la Regione affinché potesse rimettere questi fondi, intAnto con una prima lettera risalente a dicembre 2014 in cui si chiedeva l’erogazione della terza rata del costo complessivo dell’intervento, quindi con un sollecito nel febbraio 2015, messo in mora ad aprile e infine con una lettera in cui a giugno il sindaco di Corigliano ha manifestato tutto il disappunto dell'amministrazione. Corigliano ha ricevuto altri finanziamenti rientranti nel Por Calabria 2007-2013 per un totale di altri 8 milioni per progetti retrospettivi di riqualificazione e recupero dei centri storici. Fra i più importanti il recupero di Palazzo del Pendino per adibirlo ad Ostello della Gioventù, i cui lavori sono in esecuzione e non presentano criticità, così come per il recupero e restauro dell’edificio delle Clarisse. Allo stato attuale Corigliano è un cantiere aperto: la scelta fatta nel 2010 è stata quella di destinare i fondi, soprattutto Pisu, concentrandoli su 5 grandi progetti con un’unica impresa appaltatrice. Diverso il discorso per Rossano, dove la stessa cifra è stata destinata a 27 progetti, con cifre più piccole, l’intervento di più imprese e, naturalmente, con maggiore facilità nel loro completamente. Detto questo, a Corigliano la ricaduta di benefici non si è affatto vista. Mentre a Rossano - dichiara Stamile - si sarebbero potuti vedere nel breve termine se solo la Regione fosse stata più celere nella erogazione dei soldi, per i programmi che prevedono investimenti in infrastrutture  e nella pubblicazione dei bandi attuativi, dopo aver concesso i finanziamenti, nel caso degli incentivi alle imprese. Per la prossima programmazione - dice Granata - ci attrezzeremo a presentare progetti che possano riqualificare l’aspetto urbano di Corigliano, anche se non sappiamo ancora la finalità di questi fondi. Cercheremo di non perdere neppure un euro di finanziamenti, sperando che la Regione ci dia il tempo materiale di presentare interventi qualificanti e qualificati, considerando che dall’apertura del bando, i comuni devono presentare tassativamente progetti esecutivi entro e non oltre 40 giorni. Le difficoltà si riscontrano non solo materialmente negli uffici, ma soprattutto nel garantire la qualità di progetti che sono esecutivi solo sulla carta. I guai escono fuori durante le esecuzioni, per questo non posso rimproverare nulla ai miei predecessori. Cosa chiedere alla Regione perché assicuri maggior sostegno ai comuni? Niente di più del trasferimento dei soldi che ci spettano - chiosa Granata -. Ce li hanno e non vedo il perché non debbano erogarli, costringendoci a creare disagi e malcontento nella cittadinanza. Occorre però che la Regione ascolti le esigenze del territorio - aggiunge Stamile - e che sia celere nella pubblicazione dei bandi attuativi e nella erogazione dei saldi. FONDI 2007-2013 «Al 31 ottobre scorso, che è la data a cui fanno riferimento tutti i dati ufficiali anteriormente al mio insediamento, la Calabria era tra le ultime nella spesa dei Fondi della Programmazione 2007/2013». Un dato inequivocabile, almeno secondo il Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio (foto), che in una relazione del 9 marzo scorso ha così sintetizzato «il rischio di disimpegno delle risorse, che sussiste in ragione dei gravi problemi gestionali, operativi e di spesa che abbiamo ereditato dall’Amministrazione che ci ha preceduti nel governo della Calabria.» E non a caso, nonostante il grave ritardo della Regione Calabria, la programmazione è una priorità e si sta lavorando per recuperare fino all'ultimo euro. LA POSIZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA Sforzi che, a quanto pare non sono passati inosservati se anche la commissaria europea per le politiche regionali Corina Cretu, che non ha mancato di evidenziare la sua attestazione di stima per l'accelerazione impressa fin dal suo insediamento dalla Giunta guidata dal presidente Oliverio nella programmazione 2014-20120, ha dichiarato che «la Calabria negli ultimi mesi ha triplicato la spesa dei fondi comunitari relativi alla programmazione 2007-2013.» Così se i dati presentati lo scorso novembre attestavano che il POR FESR era giunto ad appena 872,7 milioni di euro di spesa, corrispondente al 43,7 % del totale, «con un’azione straordinaria di accelerazione e rendicontazione - dice Oliverio - siamo riusciti a raggiungere il target di spesa, che da 868,8 milioni di euro è salita a 1.192,5 milioni di euro al 31 dicembre. FONDI 2014-2020 E così, se anche sul fronte della nuova programmazione 2014/2020, la Regione ha accumulato ritardi altrettanto gravi (la bassa percentuale di spesa registratasi sui Programmi 2007/2013 ha avuto un impatto negativo anche sulle risorse assegnate per il ciclo 2014/2020), i danni ereditati sono stati in parte riparati grazie ad un'interlocuzione con il governo nazionale: la decurtazione  subita dal POR 2014/2020 sarà recuperata, in gran parte, sul fondo nazionale. (m.f.)
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

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