35 minuti fa:Grande successo per l'evento sportivo “È sempre tempo di volley”
1 ora fa:Autonomia Differenziata, per Mancuso «può essere un'opportunità per il Sud»
13 ore fa:Il calabrese Natale Mazzuca nominato vicepresidente di Confindustria
5 minuti fa:Unical, Stefano Curcio riconfermato direttore del Dimes
14 ore fa:Nella Calabria del nord-est più di 160mila persone chiamate alle urne delle Amministrative di giugno
12 ore fa:Nuove forze a supporto del Garante della Salute
14 ore fa:A Frascineto presto fruibile il sentiero Arcobaleno, dotato anche di tavolette braille
11 ore fa:Tutto pronto a Lauropoli per la "Primavera in Pizza"
13 ore fa:Il San Marco in lista per diventare patrimonio Unesco, Straface ringrazia Occhiuto e Varì
12 ore fa:A Cariati iniziati i lavori di ripascimento costiero

Economia e Covid, Amarelli: ripercussioni saranno gravi

2 minuti di lettura

Il presidente di Confindustria Cosenza, Fortunato Amarelli, lancia l’allarme per la tenuta della fragile economia calabrese

«Il 70% dell’industria italiana è fermo. Si tratta di una perdita per tutto il Paese, è una parte importante di ricchezza che viene meno. Credo siano state disposte dal Presidente del Consiglio misure per contrastare l’emergenza con 25 miliardi immessi subito sul mercato e 200 miliardi come fondo di garanzia, ma non si può pensare ad un futuro roseo. In Calabria – dice all’Adnkronos il presidente di Confindustria Cosenza – ci sono settori estremamente penalizzati come il turismo ed i trasporti, che saranno gli ultimi a ripartire.

Difficile immaginare una stagione estiva simile a quelle passate, sicuramente mancheranno gli stranieri. Ciò non ci deve fermare, dalla prossima settimana infatti insieme a questi imprenditori dovremo costruire dei meccanismi per migliorare l’offerta e recuperare quanto più possibile. Proprio perché la Calabria non ha il Pil e le industrie dell’Emilia-Romagna – aggiunge Fortunato Amarelli – le ripercussioni saranno ancora più gravi. La nostra non è una regione a piena occupazione, ha un tasso del 55% di disoccupazione, soprattutto giovanile, e la perdita di ricchezza ne provocherà un ulteriore aggravio. Avremo un impatto più importante rispetto ad altre regioni. Il problema delle aziende cosentine, come nel resto d’Italia, in questo momento è quello della liquidità. Mancando gli incassi, si fatica a coprire le scadenze. Gli strumenti per venire incontro agli imprenditori sono ancora lontani dall’essere realmente attuati. La sospensione del versamento dei contributi e l’attivazione della cassa integrazione sono misure utili, il danno però è molto più elevato rispetto agli importi che si riescono così a recuperare.

 L’agroalimentare calabrese è di alta qualità ed ha una grande forza con grandi prospettive di crescita. Rappresenta un pezzo importante del motore economico regionale, soffre di meno, ma non in tutti i settori. Un esempio: la fascia che si occupa della produzione di conserve ed ha come riferimento la grande distribuzione in questo momento ha avuto anche degli incrementi di fatturato, chi lavora con piccoli negozi ha invece subito un crollo verticale degli ordini. Nelle prossime settimane con una stretta maggiore – denuncia il presidente di Confindustria Cosenza – avremo non solo una sospensione del lavoro, ma una mancanza di ricchezza per tutti gli italiani. Ne vedremo gli effetti, per circa un anno, saranno mesi difficilissimi. Conseguenze che ricadranno sugli anelli più deboli della catena come i precari che verranno licenziati. Vale la pena essere attenti affinché si contengano i contagi, ma è bene lavorare con il bisturi e non con la mannaia. Dobbiamo cercare di salvare l’economia, continuare per quanto è possibile a lavorare. Le banche in questo momento sono il nostro pronto soccorso finanziario e devono trovare il modo di velocizzare le procedure per erogare alle imprese le risorse messe a disposizione dal Governo. Le aziende calabresi non possono aspettare».

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.