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Domanda al milione e mezzo di Calabresi aventi diritto al voto

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Scenario ipotizzato: votanti 100%; Voto No al Referendum 100%. Cosa si deve ancora verificare perché si realizzi questa ipotesi? I Calabresi e la regione Calabria sono primi nella povertà, ultima nello sviluppo, prima nella disoccupazione giovanile e normale. Possiede un ambiente affascinante ed un patrimonio storico di primo livello. All'ultimo Referendum sulle trivelle Renzi ha suggerito di astenersi dal voto e la Calabria ha supinamente accettato di essere ultima nell'affluenza al voto. La politica locale e nazionale ha dato fiato ad ipotesi farlocche di sviluppo regionale con posti di lavoro e fabbriche di auto fantasma. Se non, peggio, sedi di Olimpiadi o ricerche di tesori sepolti con Alarico. L'unica realizzazione concreta è stata una sede regionale faraonica, e tanto architettonicamente orrenda e smisurata quanto costosa. La disputa politica si è sviluppata soltanto per rimettere le mani sull'opulenta quanto inefficace sanità. Tutto langue in una palude disastrosa, che però le trivelle si preparano a sforacchiare allegramente. Non solo, ma viene sbandierata come opera strategica la realizzazione di un inutile doppione stradale costituito dalla superstrada Sibari Trebisacce, che di "strategico" ha soltanto l'immenso sperpero ed il suo trionfale e sfregiante passaggio sulle vestigia della più grande città arcaica occidentale: la capitale della Magna Grecia, Sybaris.

I CALABRESI AVENTI DIRITTO AL VOTO

Renzi, in questo quadro di devastante rovina, viene a richiedere ai Calabresi un voto per il Sì, proponendo un nuovo sistema costituzionale nel quale, oltre ad altre nefandezze disarticolate, si propone di trasformare un qualche Sindaco in Senatore, scelto ed eletto dai Consiglieri Regionali, per occuparsi a Roma, protetto da immunità parlamentare, gratis, ed a tempo perso, di complesse questioni legislative nazionali ed internazionali nonché costituzionali. Proposta elaborata e scritta da qualcuno afflitto da uno stato di evidente confusione mentale. Non solo, ma in cambio di questa nuova sottomissione masochistica, promette ancora la realizzazione di un Ponte sullo Stretto diventato oramai gustosa barzelletta mondiale, vista l'incapacità di gestire anche la semplice realizzazione di un viadotto. Non solo, ma precisa anche il numero di posti di lavoro per il ponte: 100.000 (centomila)! Allora, mettiamo un operaio edile assunto al costo di 2.430 euro lordi al mese x 14 mensilità, fanno 34.020 euro lordi annui, x 6 anni (tempo di realizzazione), fanno 204.120 euro totali, x 100.000 assunti: fanno 20 miliardi e 412 milioni! Solo di mano d'opera! Quanto costerebbe questo ponte se aggiungiamo i costi dei progetti esecutivi, la Direzione Lavori, i Collaudi, i Dirigenti, i Macchinari, gli Utili d'Impresa, i Materiali necessari alla realizzazione (cementi, Acciai, Tensostrutture, Binari, Asfalti, Opere Accessorie ecc.? Allora, ritorno alla domanda iniziale. Cosa si deve ancora verificare in Calabria perché si realizzi questa ipotesi: 100% di votanti e 100% di NO?

Maurizio Silenzi Viselli

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.