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«Deprecabile caccia all'untore» Parla uno dei 21 crocieristi sottoposti a tampone

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A parlare è il tour operator Tonino Tedesco: «Si punta il dito e non si guarda alla luna. Il vero problema è il sistema sanitario regionale che affosserà il turismo calabrese»  «È deprecabile la caccia all’untore che è stata fatta in questi giorni contro un gruppo di persone che ha avuto solo la “colpa” di ritornare da un viaggio, iniziato quando ancora nessuno parlava di emergenza». Queste sono le parole di Tonino Tedesco, tour operator di Corigliano-Rossano e tra quei 21 crocieristi che lo scorso lunedì 6 aprile è stato sottoposto a tampone per verificare se avessero contratto il virus. Racconta la sua storia Tedesco, una storia di apprensione e paura. «Siamo rientrati il 13 marzo scorso, in piena emergenza, e con spirito di coscienza e con senso civico ci siamo tutti posti in autoquarantena. Un isolamento che è durato più del previsto. Poi nel frattempo uno dei cosiddetti crocieristi ha accusato dei sintomi e per precauzione, solo per precauzione, e per fugare ogni dubbio l’Asp ha ritenuto opportuno effettuare i controlli su tutta la comitiva». Questi i fatti che, del resto, sono stati confermati anche nei giorni scorsi, in modo molto serafico, anche dal responsabile di igiene e sanità pubblica dell’azienda sanitaria, Martino Rizzo. «Si è scatenato il putiferio – dice Tedesco – una caccia alle streghe che ci ha ferito nel profondo e che non ha rispettato per nulla la tensione umorale che aveva ognuno di noi in quei momenti di attesa dell’esito dei tamponi». Non c’è da meravigliarsi, dal momento che nelle ultime ore in città si è trovata la forza di far giare la “lista di prescrizione” dei quarantenati. Sono i buchi neri sociali che purtroppo rischiano di demolire l’equilibrio morale della nostra società. E quello raccontato da Tonino Tedesco ne è un altro esempio. Ma la riflessione del tour operator di Corigliano-Rossano, il “re” del crocierismo ionico al quale si deve anche il primo storico sbarco di una nave da crociera in Calabria, va oltre. Il suo ragionamento è di quelli che “mirano a guardare la luna e non la punta del dito”. «Mi meraviglia tanto il fatto – dice - di come in questi giorni sulla stampa e nel dibattitto pubblico calabrese si faccia tanto parlare – anche giusto, per carità – dell’aspetto sanitario del virus, sui contagi, sui casi, sul numero di tamponi, ma nessuno, o in pochi, parlano di quello che realmente ha restituito questa emergenza sanitaria in termini di immagine alla Calabria. Dei danni enormi che questa pandemia arrecherà al mercato del turismo (ne aveva parlato all’Eco nei giorni scorsi anche il presidente di Confindustria Cosenza, Fortunato Amarelli Emergenza Covid, fase 2 anche in Calabria: «Ripartire sì, ma con le dovute precauzioni») e soprattutto al comparto della nostra regione». Tonino Tedesco pone un quesito: «Vi siete chiesti se un turista X nei prossimi mesi, quando vorrà prenotare una vacanza, sceglierà la Calabria come sua meta se sa che qui da noi non c’è una struttura sanitaria nemmeno per curare un raffreddore?». Si dirà, sono questioni vecchie come il cucco. Certo, non è da oggi che la nostra regione paga scelte di anni e anni di scelleratezza nella gestione del diritto alla salute. Con una differenza: «oggi questo problema, le nostre carenze – dice Tedesco – sono amplificate all’ennesima potenza. Su scala nazionale non si parla d’altro che di sistema sanitario meridionale e calabrese in particolare deficitario. È così, non c’è dubbio. Ma allo stesso tempo, tra i tanti soloni non ne vedo nemmeno uno interessato a superare questa emergenza. Tutti indignati, compresi i politici, per l’ennesima inchiesta giornalistica che ha messo in luce i nostri guai, ma nessuno fa nulla per risolvere le nostre deficienze. Quando sarebbe questo il momento di agire per restituire il maltolto a una sanità calabrese malata». Marco Lefosse
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.