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Corigliano Rossano, Movimento Cinque Stelle escluso dalla corsa alle amministrative

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Il Tar ha rigettato il ricorso presentato dai pentastellati, penalizzati per vizi di forma nella presentazione della lista

Non c’è più niente da fare. Il Tar ha rigettato il ricorso presentato dal Movimento Cinque Stelle di Corigliano Rossano per l’esclusione della lista elettorale dalle elezioni amministrative del 26 maggio prossimo per vizi di forma nella presentazione. Un “niet” giunto nel pomeriggio che certifica l’assenza dei pentastellati che erano ricorsi contro tutte le liste presentate – come si legge nella sentenza – con l’intento di dimostrare la loro buona fede. Una svista burocratica costata molto cara ai pentastellati per la mancanza di “semplici” timbri di congiunzione nei moduli dei sottoscrittori della lista, peraltro spillati con dei punti metallici. “Fogli volanti”, dunque, non considerati dal Tar. MOTIVAZIONI Il Tribunale Amministrativo Regionale ha, quindi, rilevato il «mancato collegamento mediante timbro o firma di congiunzione tra il foglio contenente il contrassegno di lista, del nome e cognome, luogo e data di nascita di ciascun candidato ed i successivi fogli contenenti le sottoscrizioni autenticate; che si dolgono di violazione di legge ed eccesso di potere sostenendo l’irrilevanza del vizio, il suo superamento tramite dichiarazioni postume rese da 200 sottoscrittori della lista ricusata attestanti la consapevolezza e la volontà degli stessi di presentare e dare appoggio alla lista “movimento 5 stelle” con la consapevolezza del fatto che tale lista fosse specificamente 3/5/2019 per 4/6 composta da 20 candidati di cui i medesimi sottoscrittori conoscevano identità e generalità ed infine la violazione del ragionevole affidamento non avendo l’organo autenticante ed il Segretario Comunale fatto loro rilevare la carenza della congiunzione». L’IRA DEI PENTASTELLATI ROSSANESI  Il Movimento Cinque Stelle, insomma, non ci sarà. E da qui l’ira dell’associazione Rossano Pentastellata che si è scagliata contro i parlamentari del territorio: «La responsabilità politica – hanno affermato in una nota – è dei parlamentari della Sibaritide». «Le parole del Tar Calabria – affermano ancora parte dei grillini rossanesi – pesano come un macigno e certificano la responsabilità politica dei parlamentari Abate, Forciniti e Sapia che, dopo la certificazione della lista da parte del M5S, non avevano perso occasione per esibire l’ennesimo selfie. Una foto che però, alla luce dell’esclusione del M5S dalla competizione elettorale, assume un significato molto più profondo e più simile ad una responsabilità morale evidente ed una incapacità a garantire quel formalismo documentale necessario alla partecipazione alla competizione. Magari non avranno personalmente verificato il contenuto del fascicolo di presentazione della lista (perché effettivamente non compete loro), ma la loro presenza, al momento del deposito, non può non far pendere sulle loro teste una seppur indiretta responsabilità di questa clamorosa débâcle. È altresì innegabile – avanzano – che in dodici mesi non siano stati capaci di capitalizzare il consenso elettorale delle Politiche, ed invece di fare da collante fra le varie anime del M5S, hanno preferito fare da diluente, non incontrando mai i cittadini e le associazioni del territorio (se non in rarissimi casi) per un sano e pubblico confronto sul loro operato preferendo invece il chiuso della stanza del meetup coriglianese». Parole durissime dell’associazione Rossano Penstastellata, secondo la quale i parlamentari (non nominano la rossanese Scutellà) «non avrebbero dovuto compiere nulla di trascendentale. Sarebbe loro per esempio bastato proseguire una delle tante battaglie che noi avevamo già adeguatamente istruito e che, per assenza di punti di riferimento nelle stanze che contano, si sono arenate sulla scrivania di qualche burocrate. Un atteggiamento complessivo che noi riteniamo palesi un grave danno di immagine ad una forza politica che nella nostra città era stata in grado di ottenere picchi del 52% di consensi». La chiosa è di quelle inequivocabili: «Ad una tale incapacità politica deve almeno seguire un gesto di alta responsabilità: dimissioni irrevocabili. Tante sono dovute ai cittadini di Corigliano-Rossano». Sarà già in corso una sorta di “regolamento di conti” interno al movimento fra le due costole, quella rossanese e quella coriglianese che non si sono mai sopportate? Sarà. Sta di fatto che la democrazia, ancora una volta, ne esce penalizzata.
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

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