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Corigliano Rossano, la Cgil lancia la “vertenza porto”

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Incontro dei sindacati con i media all'autorità portuale di Schiavonea per rilanciare una infrastruttura così importante

di LUCA LATELLA «Una Ferrari chiusa in un garage, lasciata a marcire e con le chiavi nel cassetto». La definizione del porto di Corigliano Rossano offerta dal segretario generale della Cgil Sibaritide-Pollino-Tirreno, Giuseppe Guido, è di quelle inequivocabili. Il sindacato questa mattina ha incontrato i media all’autorità portuale a Schiavonea. L'obiettivo è stato offrire delle proposte utili ad «aprire una “vertenza porto”; che coinvolga tutti i protagonisti, le prossime amministrazioni comunali e regionali, l’autorità portuale. Il fine è il rilancio dello di una infrastruttura così importante per la Calabria e per la terza città della regione». Ha esordito così, Guido, non prima di puntare l’indice contro la «malapolitica». «Abbiamo l’obbligo di riaccendere – ha detto – un riflettore sul porto, spento da decenni di ignavia della classe dirigente istituzionale e politica nazionale, regionale e territoriale, riuscita nell’impresa di avviare al degrado una infrastruttura dalle grandi potenzialità, di fatto abbandonata e scollegata dal mondo. Siamo qui per lanciare alcune proposte: ai candidati a sindaco chiediamo l’impegno di mettere fra le priorità proprio il porto. E poi nell’immediato dovremo attivare tutte le iniziative necessarie per terminare la banchina crocieristica, giacché 4,5 milioni sono previsti dai Piani operativi triennali, ma rimangono fermi dal 2015.
COLLEGAMENTI VIARI E FERROVIARI GLI ALTRI NODI DA SCIOGLIERE
V’è la necessità di una modifica al piano regolatore portuale. E la Cgil si farà carico di bussare anche alla porta del ministro delle Infrastrutture; che è già venuto qui qualche settimana fa». Il segretario generale comprensoriale ha concluso la sua introduzione evidenziando gli altri nodi da sciogliere. Si tratta dei collegamenti viari e ferroviari e con le zone industriali; perché «altrimenti il porto rimarrà una cattedrale scollegata dal mondo. E poi – ha chiosato – dovremo batterci affinché si avvii il distretto agroalimentare di qualità, il più grande del nostro Paese, servito da una piattaforma del freddo. E non dobbiamo dimenticare una delle più grandi marinerie del Sud Italia. Oltre 150 imbarcazioni che non possono fruire del cantiere navale, pronto, moderno, attrezzato con tutte le gru ma fermo per cavilli legali». Alla conferenza stampa erano presenti anche Michele Tempo, segretario generale Filt Cgil Pollino Sibaritide Tirreno, Natale Colombo, segretario nazionale Filt Cgil e Nino Costantino, segretario generale Filt Cgil Calabria.
LE PROPOSTE
A Tempo è toccato illustrare nel dettaglio le proposte dell’organizzazione sindacale per il porto; rimarcando quanto possa essere importante la “Zes” estesa allo scalo portuale coriglianorossanese. Quindi, la realizzazione della banchina crocieristica, il completamento delle dotazioni impiantistiche ed infrastrutturali; e ancora l’attivazione del cantiere navale, l’istituzione della piattaforma del freddo dedicata alla movimentazione delle produzioni del settore agroalimentare; inoltre l’istituzione di servizi dedicati di trasporto pubblico locale con la città di Corigliano Rossano, la realizzazione del collegamento con la rete ferroviaria; infine la definizione dei collegamenti viari specifici con le aree industriali esistenti e adeguamento del raccordo con la rete viaria esistente, in particolare con la Statale 106.
Salvatore Larocca, a seguire, ha incentrato l’attenzione sui costi, «al momento esorbitanti». «È impossibile – ha specificato – che gli armatori possano sobbarcarsi le spese per questo porto. Le richieste risultano fuori da ogni logica di mercato. E ad oggi l’attracco di una nave può raggiungere quasi 200mila euro». «La costa jonica della Calabria – ha terminano Nino Costantino – rappresenta una base ideale per le navi traghetto per il trasporto con modalità di imbarco e sbarco di veicoli gommati, lungo le direttrici dal Maghreb alla Turchia e dalla Siria ed i Balcani, con potenzialità di crescita per le attività che riguardano il traffico non containerizzato».
IPOTESI DISTACCO
Insomma, il porto di Corigliano Rossano, oggi, è equiparabile in grandezza e dotazioni – pur non potendo vantare una miriade di servizi basilari come l’acqua e l’illuminazione – a quelli di Ancona o Salerno. Rispetto a questi grandi scali, però, rimane una cattedrale nel deserto consumata dall’incuria. Nel mentre più di qualcuno inizia a pensare ad un distacco dall’Autorità portuale gioiese per approdare più naturalmente a quella tarantina – 90 miglia nautiche contro 350 – Regione e Authority vogliono continuare sulla strada intrapresa più di trent’anni fa? Fonte: Corriere della Calabria
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.