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Comunicazione e marketing territoriale, tutto da rivedere

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EDITORIALE DI MATTEO LAURIA

Lo sperpero del denaro pubblico e della pessima gestione delle risorse trova collocazione in più visioni di pensiero: clientelismo e favoritismi da un lato, incompetenza e incapacità politica dall’altro. Il salvadanaio dell’erario è gestito d’altronde in maniera discrezionale dagli eletti e, in particolare, dai governi pro tempore, ragion per cui se ne fa un utilizzo spesso tendenzioso e non proprio in linea con gli interessi preminenti degli elettori. Una delle dichiarazioni più note ma anche poco rispondenti alla realtà è quando è eletto un primo cittadino di una qualsivoglia città, al suo esordio dirà “sarò il sindaco di tutti”. Un linguaggio desueto che nel tempo si è trasformato in una macroscopica bugia.

In questo editoriale parto da lontano riprendendo una pratica diffusa, interna alla pubblica amministrazione, in particolare nel settore della sanità: sono i famosi “generali senza truppa”, tradotto significa: indire concorsi ad esempio per primari nella consapevolezza che non vi sia personale interno al reparto. Sono quei concorsi costruiti su misura, inutili sul piano dell’efficienza e dannosi in chiave economica per le tasche dello Stato. Un metodo radicato che stenta ad essere debellato. Un po’ come per le strutture dirigenziali in alcuni comuni calabresi: stipendi da capogiro, ma di risultati concreti sul campo neanche l’ombra. Per non parlare delle inutili assegnazioni di indennità accessorie o posizioni organizzative che, spesso, non rispondono a nessuna relazione costo/beneficio per il cittadino, ma semplicemente al soddisfacimento di “regalie” personali.

LA CITTÀ UNICA RICHIEDE UNA CLASSE DIRIGENTE  DI QUALITÀ 

Usciamo da ragionamenti di carattere generale ed entriamo nel merito di alcune questioni interne alle nostre città della Sibaritide, partendo dalla più grande dell’intera  provincia di Cosenza, Corigliano Rossano. Bene, oggi, con i suoi 80mila abitanti la città unica può vantare prestigio e maggiore autorevolezza sui tavoli che contano. E’ uno dei punti per il quale i promotori del “SI” si sono fermamente battuti.

Ora occorre elevarsi e staccarsi dalla mentalità del piccolo centro urbano, industriarsi al fine di divenire classe dirigente di una grande città che sa andare oltre confine, a partire dalla qualità selettiva del personale politico. Non basta essere stati favorevoli al “Si” per candidarsi, occorre al contrario, conoscere l’intero territorio e, soprattutto, esporsi e tirare fuori tanto coraggio. L’approssimazione e l’improvvisazione saranno le vere nemiche della fusione in chiave prospettica.

SI ORGANIZZANO EVENTI SENZA UNA PIANIFICAZIONE OLTRE I CONFINI LOCALI 

Altro punto su cui è necessaria una vera rivoluzione è la comunicazione, viziata in strategia innovativa. Vogliamo ipotizzare per carenza di risorse, anche se per altre operazioni futili i fondi poi spuntano. Manca un piano strategico di ampio respiro in materia di turismo e di management territoriale nella gestione e nell’organizzazione dei servizi turistici, del marketing e del digitale. I tempi richiedono una diversificazione d’intervento, in particolare la pianificazione di un’adeguata programmazione anche pubblicitaria nel panorama delle professioni culturali, della storia, dell’arte, del sacro, o altre iniziative legate alla moda e al design o anche alla valorizzazione delle tradizioni.

Tra Corigliano e Rossano vi sono almeno 5/6, se non di più, eventi che meriterebbero una vetrina “oltre confine” e, invece, ci si accontenta dei flussi locali. Comunicati stampa con titolazioni roboanti  dal seguente tenore “boom di presenze” per la notte dei fuochi o a ferragosto, oppure al maggio europeo, o altre iniziative altrettanto importanti. Se però si va a scandagliare fino in fondo mediante una attenta analisi rispetto ai flussi, ci si accorge che si tratta di cittadini del posto, provenienti da Corigliano Rossano, dall’alto e basso jonio.

É come parlarsi addosso. Le vere fonti di guadagno per gli operatori commerciali, per i b&b, per gli albergatori, provengono da turismo estraneo alla Sibaritide. Puntare quindi a campagne di promozione su scala regionale ed interregionale, così da favorire prenotazioni e pernottamenti. Per come sono state invece concepite le varie manifestazioni, l’unico risultato che si ottiene è la vendita di qualche panino in più. L’elemento di novità in prospettiva è immaginare di investire poste di finanziamento, anche attraverso la partecipazione a bandi europei, al fine di destinare consistenti voci di spesa al capitolo della comunicazione, dei media e della pubblicità, creativa e innovativa sia per i media tradizionali sia per i nuovi canali digitali, come siti web, blog e social network.

L’Obiettivo è generare nuovi flussi turistici, rafforzare notorietà e immagine, attuare azioni di promozione e di commercializzazione delle nostre località. Tutto questo è invece oggi demandato a un semplice comunicato stampa e a qualche singola emittente televisiva locale in convenzione. Così non si va da nessuna parte.

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.