6 ore fa:All'Unical la presentazione del libro “La responsabilità disattesa”
4 ore fa:Alta velocità, chiesto un incontro urgente a Occhiuto che «non può decidere di "non decidere"»
3 ore fa:Centro Democratico: «Cassano ultima per reddito pro capite in provincia, la situazione è gravissima»
52 minuti fa:A Castrovillari arriva un importante evento regionale di Judo
5 ore fa:Il rossanese Domenico Tedesco sarà premiato dall'associazione Peter Pan
6 ore fa:«Investire nell'aeroporto di Crotone per sviluppare collegamenti internazionali, specialmente con la Germania»
4 ore fa:Spopolamento, Rapani (FdI) sostiene un disegno legge per la valorizzazione dei borghi e dei centri storici
2 ore fa:Studenti belgi in visita all'Associazione Matrangolo di Acquaformosa
2 ore fa:Malattie croniche e alimentazione: cambiare abitudini è il primo passo per condurre una vita sana
1 ora fa:Ponte del primo maggio: tempo in graduale miglioramento sulla Calabria del nord-est

Chi c’è dietro ai candidati ionici? Nomi, correnti e… sorprese

6 minuti di lettura

«Un territorio da spolpare». Le campagne elettorali si vincono con il consenso e con chi quel consenso lo costruisce e sostiene. Ecco una panoramica della politica nella Sibaritide alla vigilia del voto

Dicevamo, nei giorni scorsi, della grande schiera di candidati che – anche questa volta – ha espresso il territorio della Sibaritide nella competizione per l’elezione del Consiglio regionale della Calabria. Ce ne sono 21 tra autoctoni, oriundi e residenti fuori sede (perlopiù su Cosenza). Qualcuno diceva che il numero ampio del plotone di candidati ionici nelle liste, alla fine, rischierà di non far eleggere nessuno di loro. Ma questo rapporto, inversamente proporzionale (più sono i candidati, minori sono le loro possibilità di elezione), sembrerebbe una “regola aurea” valida solo per la Sibaritide. Di fatto, in altre zone della Calabria e della provincia di Cosenza, comunque ci sono ricche schiere di candidati (nell’area urbana di Cosenza-Rende raddoppiano quelli dello Jonio) eppure, puntualmente, vengono elette pattuglie di consiglieri regionali ampie, trasversali e consistenti. Resta il dubbio, quindi, che più del numero di candidati a fare la differenza è la parcellizzazione del voto. Oppure, per dirla in modo più esplicito, la capacità di saper esprimere il voto. In questo resta ferma una battuta (felice o infelice che fosse, ma rimane) di Mario Oliverio che nel 2016 in visita alla centrale Enel di Rossano, per inaugurare l’avvio di quel progetto Futur-E (per il riutilizzo del sito) poi finito nel nulla, disse con un gesto plateale, di due mani che si stringevano, che «la Sibaritide è un territorio ricco, da spolpare». E come dare torto al governatore uscente. Soprattutto in chiave politica ed elettoralistica. Qui, chiunque si trova candidato in una lista, può sperare di racimolare qualche voto. Anche se la sua residenza è a Honolulu. Perché siamo fatti così. Le prossime elezioni regionali, però, potrebbero rivelarsi un banco di prova importante per testare la capacità elettorale della nuova Corigliano-Rossano e del suo territorio. Saremo capaci di esprimere un congruo numero di rappresentanti ionici in seno al parlamentino calabrese? La scelta – come dicevamo - è ampia e per questo potrebbe essere anche esaustiva. Non fosse altro perché gli stessi candidati (la maggior parte di loro) a differenza del passato questa volta, prima di partire, pare si siano organizzati per costruire la macchina del consenso e del sostegno elettorale. Almeno si spera. L’ex vicesindaco di Rossano, Aldo Zagarese, ad esempio, ha ricucito l’impianto attorno ad un nuovo PD ionico. A suo sostegno ci sono senza dubbio i quattro circoli democrat cittadini ed una buona sponda di voti potrebbe garantirgliela anche Cesare Marini nei paesi arbereshe. A sostegno del giovane avvocato, inoltre, dovrebbe esserci anche il collega consigliere comunale, Gino Promenzio. Ma il condizionale è d’obbligo. Mentre appare ormai certo (anche se non ufficiale) il sostegno alla candidatura piddina del gruppo politico che fa riferimento a Tonino Caracciolo, ex sindaco di Rossano e tra i main partner della grande vittoria del sindaco Stasi. Alcuni volti noti, storici del PD rossanese (Calabrò, Candiano, Minnicelli per citarne alcuni), invece, dovrebbero rimanere fedeli alla linea Oliverio e, quindi, sostenere il defenestrato segretario provinciale Luigi Guglielmelli. Così come altre figure emergenti, borderline nel contesto del Partito Democratico, avrebbero acceso l’opzione su Mimmo Bevacqua. Due su tutti: i consiglieri comunali di maggioranza a Corigliano-Rossano, Biagio Frasca e Titti Scorza. Nella terza città della Calabria c’è, poi, quella linea sottile che divide la maggioranza con parte dell’opposizione consiliare. Voci sempre più insistenti, infatti, vorrebbero un tacito ripiego di alcuni consiglieri comunali dell’esecutivo Stasi sulla candidatura di Francesco Madeo, espressione della minoranza (forse ancora per poco) e oggi candidato con Pippo Callipo. Ma i numeri della maggioranza consiliare a Corigliano-Rossano sono ampi, molte sono le individualità e tantissimi i battitori liberi. Ancor di più che oggi il sindaco Flavio Stasi, per le competizioni regionali, non ha assunto alcun impegno ufficiale. Una scelta politica, questa, per molti discutibile perché non dà punti di riferimento e rischia di frammentare quella che è la forza di consenso attorno al primo cittadino. Per altri, invece, per le stesse ragioni, quella di Stasi rimane una mossa scaltra. Dato che all’indomani del 26 gennaio nessuno saprà quanti e quali consensi ha mosso il sindaco. Tra l’altro ci sarebbe un candidato indicato da LeU, partito verso il quale proprio Stasi non ha mai dimostrato antipatie, che potrebbe racimolare qualche voto in Città. Si tratta di Felice D’Alessandro candidato nella lista “Io resto in Calabria”: alla fine della fiera si vedrà quanti consensi riuscirà a racimolare su Corigliano-Rossano. Parentesi chiusa sul centrosinistra e sul movimentismo di governo a Corigliano-Rossano? Assolutamente no. Perché nell’area “stasiana” c’è spazio anche per rinforzare la coalizione di Carlo Tansi, con il quale, però, lo stesso primo cittadino pare non abbia mai legato più di tanto. La consigliera animalista Liliana Zanagaro non ha fatto mistero del suo sostegno a Graziella Colamaria, rossanese del centro storico, candidata nella lista Tesoro Calabria. Passiamo così al centrodestra. Dove le fila del consenso appaiono più lineari e definite, non fosse altro perché la “coalizione azzurra” è quella che parte con i favori di tutti i pronostici e addirittura con la presunzione di un “cappotto”. I principali competitor in lizza sono Ernesto Rapani, portavoce regionale di Fratelli d’Italia, e Giuseppe Graziano, leader de Il Coraggio di Cambiare l’Italia  e capolista dell’Udc nella circoscrizione nord. Riguardo a Rapani, lo schieramento dovrebbe essere chiaro già da un po’. L’ex missino e più volte amministratore dell’estinto comune di Rossano, è riuscito a ricompattare attorno a sé l’ala che un tempo fu il carrarmato ionico di Alleanza Nazionale. Con lui c’è l’ex sindaco Geppino Caputo che non ha fatto un endorsement ufficiale ma si è fatto vedere più volte alle manifestazioni pubbliche organizzate da Rapani. Ma chi conosce il due volte primo cittadino di Rossano, a cui non piacciono le platealità, sa che il vero sostegno lo dimostra nelle urne. Se FdI porterà voti in cascina (più di quelli ottenuti alle ultime comunali) vorrà dire che Caputo avrà dato il suo importante (forse anche determinante) contributo. Sostegno ufficiale a Rapani, invece, è arrivato da Mario Smurra da tempo vicino all’area di Fratelli d’Italia, dagli ex sindaci di Rossano, Peppino Antoniotti e Orazio Longo, e il già deputato e assessore regionale di AN, Giovanni Dima. Questo, insomma, sarà un banco di prova per testare la capacità elettorale di un gruppo dirigente che ha scritto la storia del territorio ionico. Tutto questo, però, senza dimenticare le “incursioni” di Pasqualina Straface la cui candidatura in città è data in forte ascesa, soprattutto nell’area coriglianese, dove racimola il consenso non solo dei fedelissimi ma anche di chi ha avuto modo di apprezzarla come sindaco e amministratore del centro ausonico. Poi c’è Giuseppe Graziano. La campagna elettorale regionale, si sa, per lui che la Calabria l’ha girata in lungo e in largo, è il terreno di gioco ideale. La sua partita si svolge su tutto il territorio della circoscrizione nord. Ma Corigliano-Rossano questa volta potrebbe dargli soddisfazioni. Il generale in quiescenza del Corpo forestale dello Stato, infatti, ha saputo mantenere buona parte della base elettorale che lo ha sostenuto alle ultime amministrative della primavera scorsa. A supportarlo ci saranno i consiglieri comunali eletti all’interno della sua coalizione, ad eccezione di Costantino Baffa (che per ovvi motivi sosterrà la candidatura del figlio Alfio tra le fila della Lega) e l’ex sindaco di Rossano Stefano Mascaro. Non solo. Il già segretario questore del Consiglio regionale potrà contare anche sulla forza elettorale di Marco Graziano, già dirigente provinciale del Partito democratico, e di una parte importante di consenso coriglianese che lo ha già sostenuto con forza alle comunali scorse. In compagnia di Graziano, insieme a Bevacqua e allo stesso Rapani, altri candidati di peso che giocano su ampia scala nella circoscrizione nord, sono Gianluca Gallo che può contare su un buon bacino elettorale su Corigliano-Rossano e Giuseppe Giudiceandrea, le cui radici familiari fondano proprio sulle sponde ioniche. Poi c’è la Lega che a Corigliano-Rossano sembra essere un corpo bicefalo. Infatti, mentre sull’area coriglianese le posizioni sembrano essere abbastanza definite e chiare attorno ad Alfio Baffa, il giovane candidato che tanto sta facendo parlare (anche le cronache nazionali) per un video dai gusti molto kitsch e dai contenuti imbarazzanti, a Rossano la base non si esprime e al momento sembra lavorare sottotraccia.

Le periferie puntano su due sindaci che fanno leva sullo scippo di servizi

Non solo Corigliano-Rossano. Nella Sibaritide ci sono tante altre situazioni politiche che si stanno definendo. Nel basso Jonio c’è il sindaco di Crosia, Antonio Russo (candidato con Forza Italia) che ha incanalato la sua campagna elettorale sui motivi della rappresentatività territoriale, cercando di stuzzicare l’orgoglio dei paesi del basso Jonio che da anni sono in preda alla razzia di servizi e diritti. Stesso ragionamento, supportato, però, da una base politica che fonda le radici nel socialismo radicato nell’alto Jonio, lo sta facendo il sindaco di Trebisacce, Franco Mundo che con la sua candidatura in “Io resto in Calabria” a sostegno di Callipo spera, invece, di catalizzare su di lui, che è stata una delle figure emblematiche contro la chiusura dell’ospedale “Chidichimo”, il dilagante dissenso della gente soprattutto in quella che è la grande emergenza sanitaria della Sibaritide. A chiudere c’è il Movimento 5 Stelle. Sono tre i candidati della Sibaritide: Davide Tavernise di Crosia Mirto, Gianluca Paldino e Carmela Cirullo di Corigliano-Rossano. Il primo viaggia con il supporto della deputazione di radice coriglianese (Ciccio Sapia, Silvana Abate e Francesco Forciniti), gli altri due, invece, possono contare sull’aiuto della deputata pentastellata di area rossanese, Elisa Scutellà.
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.