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Bilanci, la rincorsa dei comuni ai rinvii. Tagli sempre più alti, casse sempre più vuote, programmazione zero

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di MARTINA FORCINITI e SAMANTHA TARANTINO L'amministrazione di Corigliano ha approvato il 30 luglio il miglior bilancio preventivo degli ultimi vent'anni, avendo proceduto in direzione del taglio della spesa senza incidere sui servizi indispensabili. Siamo sulla strada giusta per il definitivo risanamento. A dichiararlo è Enzo Claudio Gaspare Siinardi, giovanissimo neoassessore al Bilancio, Programmazione economica e finanziaria e Tributi di Corigliano, alla sua prima uscita ufficiale. Innanzitutto, Corigliano non ha avanzo di amministrazione - spiega - o meglio lo usa per pagare il riaccertamento dei residui attivi e i mutui fatti dalle amministrazioni precedenti. Veniamo da un triennio sotto osservazione della Corte dei Conti alla quale è stato presentato un piano triennale che prevedeva 400 mila euro di tagli e, in questo senso, l'esecutivo Geraci è stato molto virtuoso poiché ha fatto un taglio triennale pari a più del triplo (1 milione e 300 mila euro) di quello che era stato prescritto dalla Corte. Corigliano inoltre, a differenza di altri comuni, non è in anticipazione di cassa dal novembre 2013, un grande risultato soprattutto alla luce del fatto che per la Corte dei conti sarebbe un criterio di deficitarietà. Abbiamo quindi una consistenza di cassa, pari a 3 milioni e 200 mila euro di saldo attivo, che ci fa dormire sonni tranquilli. L'amministrazione non ha fatto nuovi mutui, evitando quindi di appesantire il bilancio comunale. Abbiamo tagliato il superfluo: interessi passivi, anticipazioni di cassa, affitti passivi e anche il canile per il quale abbiamo sopportato un costo superiore ai 330 mila euro all'anno che abbiamo reputato non più sostenibile. Tagli non ce ne sono stati, innanzitutto perché non ce li possiamo permettere nell'ambito del piano triennale presentato alla Corte dei Conti e le cui promesse sono state sostanzialmente mantenute. Operando la razionalizzazione della spesa, infatti, non possiamo contemporaneamente tagliare le aliquote. Per questo abbiamo potenziato il servizio tributi, recuperando l'evasione tributaria. Ma mentre con il taglio alla spesa il risultato si vede subito, con il recupero dell'evasione tributaria la situazione è certamente più critica. E c'è bisogno di più tempo. Per il prossimo anno, in ogni caso, abbiamo intenzione di approvare il bilancio di previsione già a dicembre dato che, approvandolo a luglio, si può dire che il bilancio sia a metà fra consuntivo e preventivo. E si potrebbe partire per esempio individuando fasce di esenzione relative alle famiglie numerose, piuttosto che ai disoccupati, alle vedove, alle fasce più deboli, compatibilmente con il parere del collegio dei revisori dei conti. La politica da seguire è pagare meno ma pagare tutti, un obiettivo che però non si può conseguire in poco tempo, soprattutto alla luce del nostro pregresso e di una popolazione di oltre 40 mila abitanti. Se c'è una cosa di cui possiamo andar fieri è l'aver risolto la situazione debitoria del comune, saldando tutti i debiti (quasi 9 milioni a dicembre 2013). Un risultato possibile grazie alla sintesi di taglio alle spese, razionalizzazione dei servizi, recupero dell'evasione tributaria e messa a reddito del patrimonio comunale (istituendo il settore patrimonio che metterà a frutto le proprietà comunali, razionalizzando e sfruttando al meglio le risorse). Il problema generale incontrato dalla quasi totalità dei comuni nell’approvazione dei bilanci - dichiara Sergio Stamile, Assessore al Bilancio, Patrimonio e Attività produttive del Comune di Rossano -  è dovuto a fattori come il patto di stabilità e una legislatura nazionale che non mette certo i comuni in condizioni di approvare gli schemi di bilancio prima del tempo. I tagli erariali subiti dal Governo centrale - continua - ammontano a un milione e trecentomila euro mentre, come anticipazione di cassa, potremmo utilizzare circa 11 milioni di euro ma, alla data odierna, ammonta a circa 4,5 milioni di euro. In riferimento all’avanzo di amministrazione, anche se sul bilancio è indicato un numero di oltre 20 milioni di euro, non è un dato attendibile in quanto questo numero contiene una serie di voci come il fondo crediti di dubbia esigibilità che ha una valenza solo tecnica-contabile. Questo Bilancio di previsione approvato il 30 luglio - dichiara Giuseppe Antoniotti, sindaco di Rossano - non poteva evitare di confrontarsi con le “grandi tasse” nazionali. Mi riferisco alla Tasse sui servizi indivisibili (Tasi), alla tassa sui rifiuti (Tari) e all’Imposta sugli immobili (Imu). Tre tributi che stanno vessando le famiglie, causa anche le scelte scellerate del Governo e di alcune prese di posizione, assolutamente non condivise, assunte dalla Regione Calabria. Questa Amministrazione comunale ha cercato di rendere meno gravoso questo enorme peso fiscale. Tant’è che, con grande responsabilità, abbiamo saputo porre un freno a quello che crediamo sia un esproprio bello e buono sui risparmi delle famiglie. Abbiamo scelto di apporre l’aliquota zero sulla Tasi e abbiamo mantenuto l’esenzione dell’Imu sulla prima casa. Siamo stati, insomma, costretti a parare il colpo rispetto ad un taglio macroscopico di trasferimenti che dal 2009 ad oggi, dati alla mano, sono diminuiti di oltre il 50%. Meno soldi ai comuni che, al contrario però, si sono trovati nelle condizioni di dover esigere tasse e tributi dai contribuenti. Soldi, questi, che per gran parte sono finiti nelle casse dello Stato, senza nessun ritorno in quanto ad investimenti in nuovi servizi. Senza dubbio Rossano ha una felice tradizione in quella che è la gestione delle risorse extrabilancio - ci dice Stamile -. Per ciò che concerne la programmazione 2007-2013, l’Amministrazione Antoniotti ha dovuto giocare il doppio ruolo di gestire nel migliore dei modi una parte dei fondi già destinati dalla precedente gestione e quella di programmare su nuovi fronti. Tra l’altro anche il sostegno europeo 2007-2013 ha risentito della grave crisi. Ciononostante abbiamo cercato di investire sulle infrastrutture, con i Pisu, i Contratti Locali di Sicurezza e con gli altri programmi di sviluppo avviati dalle precedenti amministrazioni di centro destra come i Contratti di Quartiere II (prima fase) ed il PSU; con l'adesione alle iniziative regionali dei Piani Locali per il Lavoro (PLL) e del Programma Garanzia Giovani. Non ci siamo dimenticati degli imprenditori, attraverso il Programma Integrato di Sviluppo Locale (PISL) che porterà a chi vorrà investire nelle Città di Rossano e Corigliano, finanziamenti a fondo perduto fino ad un totale di 5.000.000 di euro. Certo se la Regione fosse più celere nella erogazione dei saldi i benefici si vedrebbero nel breve termine. La fetta di più grossa di finanziamenti è stata attribuita alla realizzazione della progettazione Pisu con circa 28milioni di euro suddivisi su Corigliano e Rossano. Un altro progetto importante finanziato dalla Regione attraverso la rimodulazione dei Por è stato quello della Zona franca urbana attraverso cui abbiamo dato nuovo vigore alle attività commerciali del Centro storico grazie ad un piano di copertura fiscale di circa 7milioni di euro. E se proprio vogliamo dare dei numeri, durante la programmazione 2007-2013 il Comune di Rossano ha ottenuto finanziamenti per un importo superiore ad i 40 milioni di euro. Ci si trova però a dover far fronte all'immobilismo della Regione che emana gli avvisi di adesione ma poi non produce i bandi o, ancora peggio, non trasferisce i soldi. Per quanto ci riguarda, credo che sia opportuno continuare ad investire sul progetto di unificazione di Rossano e Corigliano. Quindi, attraverso maggiori finanziamenti da destinare a nuove opere di urbanizzazione congiunte e all’ampliamento dei servizi. Non sarebbe una cattiva idea prevedere la istituzione di una struttura, in Regione, che vada ad interloquire direttamente con gli apparati burocratici dei Comuni, per rendere più celeri le procedure di spesa.
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

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