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Basta silenzio sulla discarica di Scala Coeli, il territorio chiede un intervento immediato

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La riunione delle forze sociali, civili e politiche di Cariati, tenutasi presso il centro sociale cittadino il 9 Giugno c.m., alla presenza del Sindaco di Cariati; della sezione locale del PD; dei Giovani Democratici; della sezione locale del PSI “Rocco Trento”; del gruppo Cariati Domani; del Meetup Cariati in Movimento; della dirigenza della Confederazione Italiana Agricoltori; dell'associazione Le Lampare; del Comitato Scala Coeli; della Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”, ritiene inaccettabile quanto sta accadendo in queste settimane intorno alla cosiddetta discarica di Scala Coeli. La riunione ha sostanzialmente ribadito quanto già ampiamente condiviso dal comitato dei sindaci del basso ionio cosentino nel marzo scorso. Si tratta di una discarica che già dall'agosto 2012 non può entrare in esercizio per l'entrata in vigore della Legge Regionale 35 che tutela l'agricoltura di qualità che in quella zona riceve finanziamenti da anni, una verità rimarcata dal Consiglio di Stato il quale recita, senza possibilità di smentita, che l'impianto non può entrare in funzione. Invece, ormai da tre anni, gli uffici competenti della Regione Calabria insistono nell'elargire continue ed illogiche sanatorie. Non solo: quanto sta accadendo in questi giorni, con il passaggio di mezzi pesanti su una strada comunale su cui sono stati eseguiti dei lavori abusivi, con tanto di ordinanze di demolizione convalidate dal TAR, nell'immobilità degli organi competenti, lascia interdetti e sgomenti. Giova ricordare che la percorribilità della strada non è una condizione che riguarda “esclusivamente” la sicurezza stradale, ma riguarda la salute pubblica e la salvaguardia dell'ecosistema, come specificato del resto dell'autorizzazione integrata ambientale, ed il passaggio di mezzi carichi di rifiuti e percolato su una strada senza collaudo che attraversa dei torrenti, in un'area vocata ed occupata da colture biologiche sta destando preoccupazione e indignazione tanto negli agricoltori del luogo quanto in tutte le comunità limitrofe. Le istituzioni competenti hanno il dovere improrogabile di fermare quanto sta accadendo e chiudere definitivamente questa faccenda nel rispetto della legge e della volontà ripetutatemente espressa dagli organi democratici. Si è inoltre sottolineato come, oltre alle istanze di democrazia che stanno venendo a mancare, quello che si rischia di combinare è un danno economico enorme all'agricoltura che le associazioni di categoria non hanno alcuna intenzione di perdonare agli uffici competenti della regione: basti pensare allo stop dei finanziamenti delle colture biologiche ed alla già paventata restituzione dei finanziamenti degli anni passati. Non c'è alcun dubbio che a pagare questo ed altri danni debba essere chi, ormai da più di tre anni, sta insistendo su un iter autorizzativo clamorosamente lacunoso ignorando la legge ed emettendo mega-sanatorie, un iter autorizzativo che, se rianalizzato, verrebbe trovato indecoroso ed a tratti surreale. Per tali ragioni, tutte le forze riunite a Cariati chiedono formalmente un incontro al Commissario Prefettizio incaricato di amministrare il comune di Scala Coeli, affinché prenda atto di quanto accaduto ed intervenga per impedire ulteriori danni ad interessi individuali e collettivi dell'intero territorio dello ionio cosentino. Inoltre si chiede un incontro urgentissimo al Governatore Mario Oliverio per definire una volta per tutte questa annosa vicenda, incontro chiesto con vigore anche dalla sezione locale del Partito Democratico. A tali incontri, che riteniamo si debbano tenere nell'arco di qualche giorno data l'urgenza e la sensibilità della popolazione rispetto a tale questione, parteciperà una delegazione rappresentativa dei sindaci, dei partiti e delle associazioni dello ionio.
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

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