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Banca Popolare delle Province, il baratro degli azionisti

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Secondo la stima del Codacons, sono coinvolti nel crac circa 1700 risparmiatori che hanno visto volatilizzarsi i loro soldi CATANZARO «I crac bancari e finanziari degli ultimi anni che si sono succeduti nel nostro Paese hanno trascinato nel baratro oltre 1,2 milioni di risparmiatori, i quali hanno visto andare in fumo complessivamente 44 miliardi di euro investiti in azioni, obbligazioni e titoli vari, con una perdita media di 35.154 euro a risparmiatore». E’ la stima del Codacons, che fa i conti dei principali default registrati dal 2001 che hanno coinvolto i risparmiatori italiani. «In questo buco nero – si legge in una nota – sono finiti anche i circa 1700 azionisti della Banca Popolare delle Province Calabre, che hanno visto volatilizzarsi il valore dei propri risparmi. Una intollerabile beffa per tanti piccoli azionisti calabresi. Lo Stato italiano non ha fatto praticamente nulla per tutelare il risparmio, e mentre ancora si attendono i decreti attuativi sui rimborsi ai risparmiatori, viene varata una Commissione d’inchiesta sulle banche, del tutto inutile e non in grado di dare giustizia agli italiani trascinati nei crac». «Il Governo farebbe meglio a costituirsi parte civile nei vari procedimenti aperti dalla magistratura sui dissesti bancari, chiedendo un equo risarcimento alle banche, e a citare in giudizio la Commissione Europea che ha imposto il bail in quando – afferma Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons – era possibile seguire altre strade per tutelare gli investitori. E proprio la banca calabrese è balzata agli onori delle cronache internazionali per essere stata protagonista del primo “salvataggio” bancario nell’era del bail-in, quando è stata acquisita dalla Banca popolare di Bari. Alla Banca pugliese, per l’assunzione della Popolare, sono andati – conclude – ben 1,37 milioni di euro da parte del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi mentre ai risparmiatori». fonte corrieredellacalabria.it 
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

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