8 ore fa:Coldiretti Calabria: «L'acquisto di cibo, direttamente dal produttore, garantisce maggiore fiducia»
5 ore fa:A Lauropoli l'installazione de "L’ultima cena" dell’artista concettuale Enzo Palazzo
6 ore fa:Unioncamere Calabria, oggi il roadshow “Infrastrutture e intermodalità: leve competitive per gli imprenditori calabresi”
5 ore fa:Ripartono i lavori dell'ospedale della Sibaritide, Forza Italia Co-Ro: «Occhiuto ha individuato le risorse»
9 ore fa:Sibari, il Canale degli Stombi torna navigabile
6 ore fa:Processioni dei misteri, il Comune di Co-Ro ha emanato le ordinanze per la disciplina del transito veicolare
7 ore fa:Riaperto (finalmente) al traffico veicolare il Ponte Saraceno a Trebisacce
9 ore fa:Approvata la mozione sulla dinamicità dei fondi Europei, Molinaro: «Più qualità istituzionale»
7 ore fa:Operazione Athena, annullata l'ordinanza per Luca Laino
8 ore fa:Non essere chi sei. È uscito il nuovo libro dello scrittore cariatese Francesco Talarico

A Rossano promozione turistica assente

3 minuti di lettura
di SERAFINO CARUSO «Buongiorno, mi scusi ‒ dice una signora ben distinta entrando nell’edicola di piazza SS. Anàrgiri – non è che avete quei souvenir a calamita che raffigurano il centro storico di Rossano?». La risposta, gentile, del commerciante: «Purtroppo no, signora, li ho terminati». «E mi sa dire dove posso trovarli?», continua la signora. «Provi a vedere accanto alla Cattedrale». La gentile signora, con il marito, se ne va. Mi viene istintivo andarle dietro e cercare di scambiarci due chiacchiere. Perché mi sono accorto che la coppia c’è rimasta male. Non per la risposta, garbata del bravo edicolante, quanto per la sensazione di abbandono che c’è nel centro storico di Rossano. E tutto questo succede domenica 8 maggio, intorno alle 12:00. Nel cuore del centro storico di Rossano. Deserto. Tra Piazza Steri e Piazza SS. Anàrgiri, l’ambiente sembra spettrale. Sono aperti gli unici due bar presenti, le due edicole, un generi alimentari, un circoletto. Per il resto, il vuoto. È come un pugno nello stomaco. Mi corre l’obbligo, dicevo, di raggiungere la matura coppia di signori, che spesso viene a Rossano. Anche per ragioni legate a flussi turistici. Dopo essermi presentato, porgo loro le mie “scuse” da cittadino rossanese. Ne sento il dovere. Perché vedere un centro storico così spoglio, così dannatamente bello, ma abbandonato, mi fa male. Fa molto male. E vedere persone che cercano un souvenir e non lo trovano, perché non ci sono negozi che ne hanno, è mortificante. I souvenir (cartoline, calamite decorative, depliant, libri, ecc.) si possono trovare nel punto vendita e informazioni della cooperativa Neilos, accanto alla Cattedrale. Aperto tutti i giorni tranne il lunedì (ma apre su richiesta di gruppi), dalle 9:30 alle 12:30 e di pomeriggio dalle 15:00 alle 18:00 (la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18). Unico esempio di promozione turistica per il centro storico e il territorio, la Neilos, in collaborazione con il Museo Diocesano, offre ottimi servizi. Anche in lingua straniera (inglese, tedesco, francese, spagnolo e russo). Ecco, realtà del genere dovrebbero abbondare nel centro storico di Rossano e nel resto del territorio. Purtroppo, invece, mancano. Come si intende promuovere il turismo? Oltre alle buone intenzioni politiche (soprattutto di questi tempi…), è stato fatto ben poco, nel corso degli anni. Un centro storico bello come quello di Rossano (così come quello di Corigliano o dei paesini vicini della Sila Greca) non può presentarsi in queste condizioni agli occhi dei turisti o di chi lo apprezza. Con le sue case chiuse e abbandonate, senza iniziative culturali e attività che promuovano le bellezze architettoniche e storiche. Serve, quindi, un progetto serio. Una programmazione seria, condivisa, fattibile. Partendo dalle cose basilari. Oltre alle infrastrutture e ai servizi essenziali come acqua e rete fognante, è indispensabile incentivare giovani coppie e commercianti ad investire nel centro storico. Serve riaprire i tanti palazzoni presenti nel suo perimetro. Non possiamo più assistere a questo deprimente spettacolo. E, allora, che si investi nella formazione del personale. Ma davvero, non a parole. L’ufficio Turismo del Comune deve essere potenziato. Non bastano le pochissime risorse umane che già fanno l’impossibile per programmare eventi e spettacoli. Non si può e non si deve puntare soltanto sui Fuochi di San Marco, su qualche altro evento una tantum, su Ferragosto e i Presepi. No. Serve una programmazione continuativa nel tempo. Serve, ad esempio, uno stretto collegamento tra famiglie, scuola ed enti. Affinché i giovani credano nelle scuole come l’Alberghiero o l’indirizzo Turismo dell’I.T.A.S.-I.T.C. E, poi, in facoltà universitarie (presente all’Unical, peraltro) come Scienze turistiche. A questi stessi giovani, deve essere data la possibilità di realizzare degli stage formativi fuori regione. In zone d’Italia e del mondo dove possano imparare come si fa davvero turismo. Ecco, serve invertire la rotta. Non ci stancheremo mai di ripeterlo. Non possiamo più permettere che i turisti che arrivano a Rossano si sentano “soli”. O lasciati allo sbaraglio. Il turista va accolto. Con servizi igienici pubblici tenuti bene. Con negozi di souvenir e prodotti tipici locali. Con punti di informazioni. Con trattorie e ristoranti pronti a far gustare le prelibatezze della gastronomia rossanese. Marcello e Jorge, due turisti svizzeri in visita a Rossano di recente, hanno fatto notare come questo sia un problema un po’ di tutto il Meridione. E, allora, che la riscossa parta da Rossano. Perché Rossano può offrire tanto. Il suo centro storico viene apprezzato immediatamente da chiunque lo visita almeno una volta. Gli elementi di grande valore non mancano. Sta per tornare il Codex Purpureus: prepariamo il terreno affinché questo evento possa rappresentare la molla, il punto di partenza per un vero rilancio del centro storico di Rossano e di tutto il territorio circostante.
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.