La rete dei porti calabresi diventa smart: più spazio alla digitalizzazione per movimentare meglio gli scali
L'annuncio è del commissario straordinario dell'autorità portuale di Gioia Tauro, Andrea Agostinelli
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L’Autorità portuale di Gioia Tauro ha adottato un nuovo regolamento per la disciplina delle attività industriali, commerciali e artigianali esercitate all’interno delle aree portuali degli scali che rientrano nella propria circoscrizione (Gioia Tauro, Palmi, Crotone e Corigliano Calabro). L’obiettivo è quello di andare incontro alle esigenze dell’utenza, in un’ottica di trasparenza e semplificazione della Pubblica Amministrazione. L’Ente, guidato dal commissario straordinario Andrea Agostinelli, si è così dotato di una nuova disciplina regolamentare, ai sensi dell’art. 68 del Codice della Navigazione, che modifica la precedente ordinanza n° 32/2013 del 11 dicembre 2013. Si tratta di una nuova regolamentazione, adottata con ordinanza 09/2020 del 14 luglio 2020, che punta a snellire e a velocizzare l’iter amministrativo per conseguire l’iscrizione ai registri tenuti dall’Autorità portuale, finalizzati al rilascio del permesso ad accedere in porto. Tra gli elementi di particolare rilievo è previsto l’ampliamento della vigenza temporale dell’autorizzazione, che non dovrà più essere rinnovata ogni anno ma avrà validità quadriennale. Grazie alle nuove disposizioni, l’utente dovrà, soltanto, presentare una comunicazione annuale, utilizzando la modulistica standardizzata pubblicata nel sito internet dell’Ente, di conferma d’interesse all’ingresso nelle aree portuali. In questo modo l’Ente potrà, comunque, procedere all’accertamento del mantenimento dei requisiti previsti dal suddetto Regolamento, con riguardo soprattutto alle verifiche antimafia, secondo quanto previsto dal Protocollo di Legalità, stipulato con la Prefettura di Reggio Calabria, il 21 maggio 2019. Nel contempo, l’Autorità portuale di Gioia Tauro, deputata al trattamento dei dati personali dell’utenza portuale, recepisce pienamente quanto definito dal Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati dell’Unione Europea, che indica l’adozione di precisi provvedimenti, e relative modulistiche, a tutela del trattamento dei dati personali e della privacy. Attraverso l’adozione di questo regolamento, si risponde, quindi, anche all’esigenza di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione che, nel prevedere percorsi più agili a sostegno dell’efficacia e dell’efficienza dei servizi pubblici, mette in atto anche percorsi di tutela della trasparenza.
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